Regione Lazio e acqua: prosegue la causa con il Cam

Si è tenuta da poco l’ultima udienza che vede scontrarsi davanti alla Corte di Appello di Roma la Regione Lazio ed il Cam, il Consorzio acquedottistico Marsicano per un debito contratto negli anni 90 e le conseguenze di una prolungata attesa nel risanamento dello stesso.

Una questione che ormai unisce le due controparti da oltre venti anni e che ha visto la Regione Lazio come morosa per milioni di euro nei confronti del consorzio abruzzese per molti anni. Ma quale è il legame tra l’amministrazione laziale ed il Cam? È presto detto: quest’ultimo è fornitore di acqua in sub-concessione ai Comuni di Borgorose, Collalto Sabino, Collegiove, Fiamignano, Marcetelli, Nespolo, Pescorocchiano, Petrella Salto e Camerata Nuova, sul territorio sabino della Regione Lazio.

Il mancato pagamento della fornitura di acqua da parte delle vecchie amministrazioni ha portato nel corso del 2016 al saldo del vecchio debito ammontante a 2 milioni e 200 mila euro ma non ha fermato il percorso della causa relativa al contratto tra le due parti, il quale a causa di passaggi di “proprietà” delle concessioni risulta praticamente essere inesistente all’atto pratico.

Non è infatti chiaro quale sia il titolo giuridico che legittima il consorzio alla fornitura d’acqua alla Regione Lazio e quindi di rimando l’obbligo della stessa a pagare. Una diatriba nella quale la parte lesa sono i cittadini che rischiano di rimanere senza acqua, in entrambe le regioni, se dovessero mancare i fondi per la fornitura.

Sebbene nel corso della causa civile in atto la Regione Lazio abbia riconosciuto i propri obblighi e quindi saldato il debito, al momento ancora non è stato possibile individuare il titolo giuridico attivo tra le due parti e la causa, per tale motivo, è finita in corte di Appello. La ricostruzione dei fatti vuole che i rapporti tra il Consorzio Acquedottistico Marisicano e la Regione Lazio siano stai ereditati dalla prima dalla gestione dell’allora Cassa del Mezzogiorno più di venti anni fa.

Le udienze in programma dovranno fare luce quindi, ancora, in base a quale norma il Cam debba continuare a fornire acqua ai comuni sopracitati e la Regione Lazio a pagare il corrispettivo. Una battaglia che rischia di prolungarsi ancora e lungo e dove a rimetterci potrebbe essere solo la popolazione di entrambe le Regioni che potrebbero incorrere in problemi di fornitura nel momento in cui il consorzio avesse problemi, come rischiato già in passato, nel riuscire a provvedere al mantenimento adeguato del sistema.

Giorgio Muscas

Esperto in criptovalute mi dedico all'economia e alla politica. Il giornalismo è la mia vera passione

Lascia un commento