Cresce la rete ligure di Centri Antiviolenza, con il finanziamento di tre nuove strutture ad Albenga, Genova e Sarzana, alle quali deve essere aggiunta in quest’ultima, la Casa Rifugio ad indirizzo segreto per dare alle vittime un luogo in cui stare nel corso dell’emergenza.
In totale l’investimento è pari a 300 mila euro: fondi che dovrebbero finanziare anche sei progetti già approvati volti alla prevenzione ed al contrasto di questo problema. L’assessore regionale alle pari opportunità Ilaria Cavo ha spiegato come si sia voluto dare un segnale molto forte contro la violenza di genere mettendo in atto delle misure di tipo avanzato per aiutare concretamente la popolazione: più centri sul territorio ed allo stesso tempo l’attivazione di progetti di prevenzione. “I Centri Antiviolenza e le Case Rifugio, insieme ai servizi sociali dei Comuni e ai servizi sanitari, costituiscono il fulcro della rete territoriale della presa in carico della vittima, svolgendo”, sottolinea l’assessore, “un presidio fondamentale sul territorio e fornendo un aiuto indispensabile a tutte le donne che subiscono violenza”.
Un rafforzamento della rete necessario che porterà, con i progetti di prevenzione, a coinvolgere molti settori della società ligure, a partire dalle scuole e dalle famiglie degli studenti, lavorando di concerto affinché i giovani di oggi non diventino in qualche modo gli abusanti di domani. Questa iniziativa rientra nella campagna #nessunascusa, lanciata lo scorso 25 novembre, che proseguirà per tutto il 2020.
Il centro di Albenga è già parte ufficialmente della rete ligure di centri antiviolenza, mentre quelli di Genova e Sarzana sono in via di accreditamento. La violenza di genere è un problema molto sentito in Liguria: nel solo 2019 si sono rivolte ai centri 1133 donne, di cui 814 sono state prese in carico. Ben 664 solo a Genova.
Le statistiche mostrano come, purtroppo, ogni anno il numero delle donne che si rivolgono ai Centri Antiviolenza liguri sia in aumento. Per fortuna è cresciuto anche il numero delle donne che la rete di aiuto ha potuto concretamente supportare dopo il primo contatto. Riuscire ad inserire in un “percorso sicuro” buona parte dei casi dimostra come la rete sia “attiva e reattiva”, spiega l’assessore alle pari opportunità della Regione Liguria, mostrando come i finanziamenti elargiti siano utilizzati proficuamente per aiutare le vittime.
La violenza di genere è un problema che le donne non possono sempre affrontare da sole: se si ha bisogno di aiuto non si deve aver paura di chiederlo. Può fare la differenza, in alcuni casi, tra la vita e la morte.