Scrivere i testi per newsletter può fare la differenza, a livello economico, per qualsiasi azienda. A volte bastano dei piccoli cambiamenti per avere dei risultati davvero molto diversi fra loro. Eppure molte aziende vi si cimentano senza conoscere le tecniche giuste per rendere la propria newsletter veramente efficace, il che significa aumentare il tasso di apertura delle email – il cosiddetto “open rate” – e, di conseguenza, ampliare la rete delle persone informate sulle attività dell’azienda, con benefici indiretti sulle vendite.
Testi per newsletter: Piccoli cambiamenti… e si vende di più
Ma quali sono gli errori più comuni che si rischia di commettere quando si scrivono i testi per la newsletter senza ricorrere all’aiuto di un professionista? In primo luogo, l’incapacità di scrivere i testi per la newsletter “a misura di destinatario”: avere una chiara idea del target a cui si rivolge, infatti, permette di impostare i testi per la newsletter nel modo più appropriato, cercando di comunicare un messaggio che abbia per il lettore un significato speciale, perfettamente calzante con i propri interessi.
Seguire questa regola è fondamentale, perché l’obiettivo dei testi per la newsletter non è solo di informare, ma anche di vendere; ecco perché, se siete un’azienda, è importante aumentare gradualmente gli iscritti alla vostra newsletter: più alto sarà il tasso di open rate della vostra newsletter e più ampio sarà il bacino dei vostri potenziali clienti.

Vediamo ora qualche esempio pratico di aziende che, con l’aiuto di un professionista, sono riuscite a migliorare i testi per la newsletter, contribuendo così ad accrescere le probabilità di vendita dei propri prodotti.
Migliorare i testi per la newsletter ricorrendo allo storytelling
Supponiamo di ricevere una newsletter da parte di un’azienda che produce mobili in cui vengono descritte le ultime novità per il soggiorno. Incuriositi, iniziamo la lettura: i testi per la newsletter sono piatti, banali, puramente informativi. Non comunicano emozioni, non lasciano trapelare sentimenti, non raccontano una storia. Quale sarà allora la nostra reazione? Interrompere subito la lettura, cestinare la mail e disiscriverci dal servizio di invio della newsletter.
Come noi agiranno sicuramente molti altri iscritti, il che conduce a un’inevitabile conseguenza: meno persone saranno informate circa le ultime novità sui mobili per il soggiorno e meno l’azienda ne venderà. E’ evidente che il problema risiede nella qualità dei testi per la newsletter, che dunque devono essere sensibilmente migliorati. Per farlo è necessario rivolgersi a un professionista, il quale sicuramente consiglierà di adottare un piccolo, ma efficace trucco: il ricorso alla tecnica dello storytelling.
È la moda del momento e, come per la maggior parte delle tendenze, se si è diffusa così rapidamente allora significa che fonda la sua ragion d’essere su basi solide, quantomeno dal punto di vista delle strategie di marketing. Raccontarsi, narrare una storia, far parlare la voce delle persone è un’esigenza sempre più stringente in un’epoca, come quella attuale, dove anime e volti sono spesso celati dietro al monitor di un computer. Non importa se la vostra intenzione è informare i lettori sull’ultimo evento organizzato dalla Pro Loco del paese o sulle ultime novità per i mobili del soggiorno: quello che sarà necessario fare per migliorare i testi per la newsletter consiste nel far “mettere la faccia” a una persona che ha beneficiato direttamente del servizio o del prodotto promosso all’interno della newsletter.

Prendiamo l’esempio dei mobili e immaginiamo di doverli sponsorizzare in una newsletter: grazie al supporto di un professionista, nei testi per la newsletter non trapeleranno soltanto informazioni, ma anche emozioni. Ecco allora che, per descrivere la credenza ideale per il soggiorno, verrà raccontata la storia del signor Paolo, che ha da poco acquistato quel mobile trovandolo perfetto per riporvi il servizio di piatti della bisnonna.
Il risultato? Il lettore si immedesimerà rapidamente nella situazione, in tutto e per tutto analoga alla propria, e avrà così un elemento in più per comprare proprio la credenza di cui si parla nei testi per la newsletter. Riassumendo, quindi, il ricorso alla tecnica dello storytelling per scrivere i testi per la newsletter permette di sposare armonicamente informazioni ed emozioni: il destinatario dell’email, messo di fronte a una storia, sarà più invogliato a leggerla e, di conseguenza, a raccogliere maggiori informazioni circa i prodotti descritti.
E se è vero, come abbiamo visto, che l’informazione è la base del marketing, un’azienda non potrà che trarre benefici concreti dal migliorare i testi per la newsletter, aumentando la propria rete di contatti e, dunque, le chances di vendere i prodotti.
Migliorare i testi per la newsletter usando frasi brevi, concise e invitando alla call to action.
Prendiamo ora il caso di un’azienda che vende frigoriferi e che invia agli iscritti alla propria newsletter mensile un aggiornamento circa gli ultimi prodotti a basso consumo. L’argomento non è di per sé dei più accattivanti e il rischio che si corre nel momento in cui si scrivono i testi per la newsletter è annoiare a morte i destinatari.
Eppure, ne converrete, è importante far conoscere i frigoriferi a basso consumo, sia per ridurre l’inquinamento atmosferico che per risparmiare sulla bolletta. Come fare allora a limitare l’elevato tasso di cancellazione dell’email? Sicuramente migliorando i testi per la newsletter.
Se vi rivolgete a un consulente per il content marketing, il consiglio che questi vi darà consisterà sarà di rendere più accattivanti e dinamici i testi per la newsletter, cercando così di sopperire alla “sterilità” dell’argomento trattato. Per farlo, un trucco è di inserirvi espressioni quali: “La sfida del nuovo frigorifero X?…”, “Un’estate bollente? Il fresco torna con Y” e così via. E, naturalmente, utilizzare frasi brevi e concise.

Insomma: per migliorare i testi per la newsletter bisogna catturare l’attenzione di chi legge. In pochi secondi: il tempo che un utente dedica in media alla lettura di una notizia. Se lo scopo è spingere il destinatario dell’email ad acquistare un frigorifero, inoltre, è necessario orientare i testi per la newsletter verso quella direzione, includendovi una call to action, cioè un invito a compiere una determinata azione (nel nostro caso acquistare un frigorifero). Ecco allora che, nel testo per la newsletter, compariranno espressioni quali: “Super offerta, compra ora!”, “Scopri di più sulla nuova promozione” eccetera.
Il risultato concreto di questa operazione – per la quale è necessario ricorrere a un professionista del content marketing – sarà sicuramente un aumento esponenziale del tasso di open rate della newsletter che informa circa le ultime novità sui frigoriferi a basso consumo. E, se i prodotti sono veramente buoni e permettono effettivamente di risparmiare sull’energia, il brand dell’azienda non faticherà ad essere sempre più conosciuto, aumentando così le richieste di contatto e il numero dei potenziali clienti.
Migliorare i testi per la newsletter inserendo citazioni

Migliorare i testi per una newsletter talvolta significa mettersi in bocca le parole degli altri. Ormai lo sappiamo tutti e, soprattutto, lo vediamo sui social network: le citazioni vanno alla grande. Il motivo? Il semplice fatto che c’è sempre qualcun altro capace di esprimere i nostri pensieri in un modo migliore di quanto saremmo in grado di farlo noi.
Una frase pronunciata da Gandhi o dal Dalai Lama, da Leonardo Da Vinci o da Arthur Miller farà sempre bella figura all’interno dei testi per una newsletter e, soprattutto, conferirà lustro e prestigio al mittente.
Molte aziende, nel momento della stesura dei testi per la newsletter, non pensano nemmeno al “fattore citazione”: per questo è necessario l’intervento di un professionista, che aiuterà l’azienda a scegliere la citazione più adatta al proprio target.
I principianti del content marketing, infatti, rischiano di utilizzarne alcuni strumenti “a vuoto” e magari ricorrono al trucco della citazione facendone propria una troppo complessa o che non c’entra nulla con il prodotto o il servizio su cui si intende informare gli utenti. Immaginate se un’azienda che produce fucili da caccia inserisse nei testi della newsletter una frase della canzone “Imagine” di John Lennon: i destinatari della newsletter rimarrebbero interdetti, non si riconoscerebbero nei valori dell’azienda e, di conseguenza, non aprirebbero più le sue email.
Grazie all’aiuto di un professionista, invece, un’azienda come questa troverà la citazione ideale da inserire nei testi per la newsletter: gli utenti che riceveranno la mail faranno proprio il messaggio trasmesso nella citazione e questo accrescerà il loro interesse nei confronti della newsletter. Risultato? Un tasso sempre più alto di open rate e crescenti richieste di contatto, con un conseguente aumento non solo delle probabilità di vendita, ma anche del prestigio e della reputazione dell’azienda.
Migliorare i testi per la newsletter utilizzando le parole giuste al momento giusto

Un altro errore comune in cui si incappa quando si scrivono i testi per la newsletter senza avvalersi del supporto di un consulente consiste nell’indicare i prezzi dei prodotti senza aggiungere altro. Un esempio? Riceviamo una email da un’azienda che produce pentole e apprendiamo, leggendo la newsletter, che la nuova padella antiaderente costa 20 euro e non – badate bene – 19,99.
A questo punto 10 a 1 che la maggioranza degli utenti si rivolgerà a un produttore concorrente. Bisogna quindi correre al riparo e chiedere una mano a un professionista, il quale saprà consigliare all’azienda le parole giuste da scrivere nei testi per la newsletter. Quali sono? Semplice: tutte quelle che lasciano trapelare la possibilità di un risparmio.
È capitato a tutti di imbattersi in un annuncio che contenesse la formula “Richiedi il tuo preventivo gratis”; non importa se, per farci allineare i denti o cambiare il colore delle pareti di casa, arriveremo a sborsare migliaia di euro: ciò che conta è che il preventivo sia gratuito.
Il ragionamento non è banale e, se applicato alla stesura dei testi per una newsletter, risulta estremamente efficace: il nostro obiettivo è quello di vendere e pertanto dobbiamo instaurare con il cliente (che poi non è altro che il destinatario della nostra newsletter) un rapporto di fiducia. Il primo passo per diventare “amici” consiste nel fargli un favore, nel venirgli incontro.
Risultato? Se facciamo pagare al nostro potenziale cliente 19,99 anziché 20,00 sicuramente sceglierà le nostre pentole rispetto a quelle di un produttore concorrente. E questo perché abbiamo creato con lui un rapporto di fiducia, che consentirà di fidelizzarlo e di fare in modo che 9 volte su 10 aprirà la nostra newsletter.
Questi quattro esempi concreti mostrano come migliorare i testi per le newsletter sia indispensabile per rendere una DEM veramente efficace e, in ultima analisi, aumentare le vendite. Ora non resta altro che mettersi al lavoro. Good luck!