Il più grande social network del mondo, tramite una lettera del capo degli affari globali di Facebook diretta al Presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, ha comunicato che potrebbe essere disposto ad esentare partiti politici europei dalle regole sulla pubblicità imposte dopo gli ultimi scandali sulla vendita di dati personali degli ultimi mesi.
Facebook ha istituito una nuova politica aziendale per l’accettazione di annunci politici in vista delle elezioni del Parlamento europeo. Gli annunci infatti devono essere registrati per ogni singolo paese in cui si desidera mostrarli questo è risultato un problema considerando che ci sono 28 stati membri dell’Unione Europea.
Proprio su questo tipo di registrazione Facebook ha comunicato a Tajani che 19 partiti europei potrebbero essere esentati dalle regole per un mese prima del 26 maggio, data delle elezioni europee. Facebook ha partecipato a numerose campagne per dimostrare che si è dedicato alla lotta contro le interferenze elettorali. Ha inserito nuove regolamentazioni come ad esempio il negare l’acquisto di annunci politici ad inserzionisti stranieri. All’inizio di questo mese Facebook ha anche diffuso le regole anti interferenza per le elezioni in Australia.
Questo tipo di regolamentazione nell’Unione Europea ha creato però molti problemi in quanto le popolazioni sono di 28 diversi paesi autonomi che votano insieme per leggere nuovi membri del parlamento. Le regole di Facebook quindi erano potenzialmente antitetiche al modello democratico europeo in quanto un partito può decidere di candidare propri elementi in diversi stati membri. Lo stesso partito ad esempio può creare un annuncio in Italia e un altro in Spagna così come potenzialmente in tutti i paesi europei. Seguendo le regole di Facebook un partito straniero non può acquistare spazi in un altro paese bloccando di fatto la pubblicità intra Nazionale Europea.
Questa decisione però non accontenta tutti, infatti Facebook avrebbe deciso di esentare solo 19 grandi gruppi politici lasciando fuori da queste agevolazioni i singoli candidati o i partiti più piccoli che hanno quindi meno possibilità economiche ed organizzative rispetto agli altri.
Ancora una volta quindi dalla direzione di Facebook delle decisioni controverse, che se pur tendono ad agevolare l’uso del social network lo fanno solo per le grandi organizzazioni dimenticando il singolo cittadino.