Il Recovery Fund è il protagonista del momento. Un programma destinato a trasformare i quasi 209 miliardi di euro, che arriveranno da Bruxelles, in riforme e investimenti concreti. Il Governo Conte deve infatti decidere come strutturare questo piano.
Un confronto serio sull’utilizzo delle risorse in arrivo anche per la regione Liguria che fa discutere. Scripta Manent ha raccolto le voci di diverse personalità politiche che si sono espresse sul tema del Recovery Fund.
Vaccarezza sul Recovery Fund: fare chiarezza
“Chiarezza nella distribuzione dei finanziamenti in arrivo in Liguria grazie al Recovery Fund”. È questa la richiesta avanzata da Angelo Vaccarezza Capogruppo di Cambiamo! in Regione Liguria.
“Regione Liguria, insieme ad Anci, è riuscita ad individuare progetti per un valore complessivo di oltre 20 miliardi di euro, – dichiara Vaccarezza – ma ci sono ancora parti troppo nebulose che vanno chiarite al più presto, dall’assegnazione dei fondi, fino ad arrivare alle modalità per stilare la priorità di scelta”.
“Lo stesso Ministero dell’Economia e delle Finanze non ha ancora fatto sapere come intende interpretare la gestione delle risorse – prosegue Vaccarezza – e non sta contribuendo a fare chiarezza per l’individuazione dei progetti che andranno sostenuti e finanziati con i soldi dell’Unione Europea. Al momento non sappiamo se verrà elaborato un piano nazionale che tenga conto delle diverse necessità delle regioni o se invece il piano nazionale sarà a sé stante, lasciando però che le regioni abbiano un significativo margine d’intervento. Senza dubbio questo alone di incertezza non aiuta gli enti locali che rimangono ancora sospesi in attesa di direttive chiare e inequivocabili”.
“Quello che è certo è che nella nostra regione gli investimenti dovranno essere dedicati in maniera robusta alle infrastrutture – conclude l’esponente di Cambiamo!. “Abbiamo due grandi porti all’interno del nostro territorio che rivestono un ruolo fondamentale per la nostra economia e per quella del nostro Paese e meritano di essere valorizzati ulteriormente. In quest’ottica il Terzo Valico, il corridoio europeo e il raddoppio della Genova-Ventimiglia sono opere irrinunciabili che vanno assolutamente agevolate nel loro percorso di realizzazione”.
Berrino: un fondo importante per il comparto sanità e interventi finanziari
“Direi che questo fondo può essere importante”, sono le parole dell’assessore regionale al Lavoro e al Turismo Gianni Berrino. “In particolare nelle richieste liguri si riserva una parte decisiva per tutto il comparto della sanità, ma include anche interventi utili dal punto di vista puramente finanziario. Tutte queste necessità sono state inserite nella richiesta, così come i fondi necessari per altre opere più infrastrutturali su cui abbiamo puntato l’attenzione e che possono essere coperte entro il limite temporale di spesa del MES”.
“Si tratta di opere già avanti nella progettazione e che naturalmente possono essere completate con questo fondo straordinario di 35 miliardi. Non dimentichiamo – conclude Berrino – che la Liguria paga lo scotto di tanti investimenti mancati”.
Stefano Balleari: priorità alla mobilità
Parla anche l’ex assessore alla Mobilità e Trasporto Pubblico Locale con funzioni di Vice Sindaco Stefano Balleari.
“Innanzitutto devono mettersi d’accordo per cercare di ottenere dei risultati, perché mi sembra che ci siano troppi dubbi”.
“Come ex assessore alla mobilità del comune di Genova, credo che la mobilità nella nostra Regione, nella nostra città, sia prioritaria. Quindi, oltre al completamento della messa in funzione del Terzo Valico, sarebbe opportuno implementare il raddoppio della strada Genova – Ventimiglia”.
“Per quanto riguarda Genova, ci è stato presentato il progetto che riguarda lo Sky tram. Un progetto che tra l’altro avevo curato io quando ero assessore, e che darebbe una soluzione importante alla nostra città, non soltanto al quartiere. Dal punto di vista sanitario, naturalmente, bisognerebbe rimodernare alcuni ospedali come il Galliera e il Gaslini. Andare avanti con i lavori sugli ospedali degli Erzelli e quello del Ponente, perché sono urgenze assolutamente rilevanti”.
“E poi, – continua Balleari – visto che stiamo vivendo in un’epoca in cui regna la tecnologia, c’è un altro progetto, che avevo sempre curato io in quanto responsabile delle alte tecnologie del comune, che è quello del cavo Blue Med. Che permetterebbe di funzionare con una banda diversa e che porterebbe una quantità di dati veramente importante. Ma soprattutto, farebbe diventare Genova un polo attrattore per chi vuole venire a mettere dei centri direzionali.
Sansa: sembra la lista della spesa
“La regione ha presentato un elenco di interventi da realizzare con il Recovery Fund. Sembra la lista della spesa”, dichiara perentorio il consigliere regionale Ferruccio Sansa. “Manca un’idea di Liguria, manca un progetto. Non sono mai arrivate tante risorse per la Liguria. Con questi mezzi si potrebbe cambiare il volto della nostra regione e aprirla al futuro. Invece per mancanza di coraggio e di idee si rischia di perdere un’occasione irripetibile”.
Pastorino: ci vuole maggiore condivisione e confronto
Linea dura verso la giunta Regionale anche per il Capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino.
“Ci vuole una maggiore condivisione sulle scelte di questa regione. E’ del tutto assurdo che pensi di fare dei progetti sul Recovery Fund negando il rapporto con l’opposizione e con le parti sociali. Credo che quando si parli di una visione di 30 anni della nostra regione Toti dovrebbe confrontarsi perché sennò rischia di rimanere fermo e di raggiungere risultati modesti”.

“ll Recovery Fund, o più correttamente Next generation EU, è un’opportunità per cambiare davvero in meglio. Per investire sulla sanità pubblica, sull’innovazione e sulla sostenibilità ambientale per combattere i cambiamenti climatici. Invece il Presidente Toti e la sua maggioranza hanno stilato una lista generica.”
“Qual è la visione di questa Giunta?” si chiede Pastorino. “Come immaginano la Liguria del 2050? Perché a leggere questo scarno e criptico elenco della spesa, non si intravede alcun futuro migliore, ma solo tanti interventi riparatori, e fondi a perdita d’occhio per i soliti soggetti».
«Fino ad ora i Fondi Europei sono stati usati parzialmente e in maniera non finalizzata. Il rischio è che anche questa ennesima lista fallisca per colpa dell’impreparazione tecnica di questa Giunta, e del pressapochismo delle loro proposte».