Savona rischia il lockdown

La regione Liguria ha un problema focalizzato sulla provincia di Savona. Secondo i rilevamento la regione potrebbe addirittura tornare in zona gialla, visto che l’indice è più basso di 1. Il Presidente della Regione Giovanni Toti: “Non abbiamo toccato i livelli raggiunti a Ventimiglia e Sanremo un mese fa, e quando intervenimmo in quelle zone eravamo in fascia gialla. Oggi siamo in arancione ed è già prevista la chiusura delle scuole per le vacanze pasquali. Metteremo in atto tutte le misure locali di controllo possibili: se servirà siamo pronti a ulteriori misure, che vorrebbe dire passare in zona rossa, cosa che al momento i dati non pretendono“.

I nuovi positivi sono stati 494 su 4.694 tamponi molecolari e 3.027 test rapidi, con un tasso di positività dei positivi dunque del 6,4%. Si riduce di 6 il numero dei ricoverati (654) di cui 65 in terapia intensiva. Altre 10 le vittime, di età compresa tra i 75 e i 94 anni. 

AstraZeneca razionato

Il primo, vero effetto della riduzione annunciata dalla multinazionale per il prossimo mese – da 89.800 a 26.400 dosi destinate alla regione – si è visto ieri, quando i medici di famiglia hanno ricevuto i nuovi parametri a cui dovranno attenersi per prenotazioni e somministrazioni.

Ovviamente la Regione deve fare i conti con quanto riceve e ha abbassato in modo netto le dosi settimanali previste: «Invece delle 25 mila dosi settimanali che potremmo fare, siamo passati a un tetto massimo di 8400 dosi in tutta la Liguria – spiega Andrea Stimamiglio, segretario regionale Fimmg – Non dipende dalla Regione il taglio delle dosi ma speriamo si possa arrivare almeno a 12500 settimanali, altrimenti rischiamo che i medici stiano fermi. Il criterio di ripartizione tra i vari territori è incongruo perché penalizza gli assistiti genovesi».

Sulle 8400 dosi nella disponibilità dei medici di famiglia, infatti, circa 2000 sono destinati al territorio genovese (escluso il Tigullio) mentre per ognuna delle altre Asl la media è di 1600.

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