La proposta di legge presentata da Forza Italia, firmata dal capogruppo Maurizio Gasparri, mira a offrire un sostegno economico alle donne in difficoltà economiche che scelgono di portare avanti una gravidanza anziché abortire. Il disegno di legge prevede un reddito di maternità di mille euro mensili per 12 mesi, con maggiorazioni per figli successivi e per quelli con disabilità fino al diciottesimo anno di età. Il finanziamento previsto per questa iniziativa ammonta a 600 milioni di euro annui a partire dal 2024.
Gasparri ha spiegato che la proposta non intende impedire l’aborto, ma fornire un aiuto economico e morale alle donne la cui decisione di interrompere la gravidanza è influenzata da difficoltà economiche. “Non cambia la legge 194 né vuole impedire l’aborto. E quelli che sbraitano contro sono nazisti, sono loro i veri nemici della legge 194 che tutti citano e nessuno legge”, ha dichiarato Gasparri. Ha anche sottolineato che la proposta era stata anticipata al congresso di Forza Italia a febbraio e non è collegata ai recenti dibattiti sui diritti.
Critiche dall’opposizione: “Un insulto alle donne”
Il Partito Democratico ha espresso forti critiche alla proposta. Francesco Boccia, capogruppo del Pd alla Camera, ha definito la misura “un insulto alle donne”, affermando che la scelta di abortire va rispettata e non influenzata economicamente. Ha accusato Gasparri di non considerare le gravidanze indesiderate e di voler trasformare Forza Italia in un partito confessionale.
La senatrice democratica Cecilia D’Elia ha ribadito il concetto, accusando Forza Italia di fare propaganda sulla pelle delle donne e di non affrontare adeguatamente le problematiche legate alla genitorialità. Ha anche criticato il partito per aver abolito il reddito di cittadinanza, sottolineando che questa nuova proposta non risolve la questione delle gravidanze indesiderate.
Il dibattito è destinato a continuare, mettendo in luce le diverse visioni politiche su temi delicati come l’aborto e il sostegno alle famiglie in difficoltà economica.
