Ecco cosa i giovani nativi digitali si aspettano da voi nei Social network

Il grande enigma di questi giorni è come il marketing e gli inserzionisti possono ricorrere attivamente alla fascia cosiddetta “nativi digitali”. Dopo tutto, sono loro che detengono il potere; fanno tendenza, comprano, e fanno diventare grandi i brand.

I marchi stanno scoprendo quanto sia difficile tenere il passo con un gruppo i cui gusti sono costantemente in movimento. Inoltre, il giovane tecnologico è notoriamente irriverente e cinico, ma non negativo. In realtà, i nativi hanno una grande energia positiva che condividono attraverso i social media attraverso una autoironia e una conoscenza di riferimenti culturali pop.

Ma se non ti impegni sui social media, semplicemente non farai parte della conversazione, e questo vuol dire non esistere.

I brand devono fornire condivisibilità e valore alla loro base di utenti, e anche creare una piattaforma per chi crea contenuti.

Permettere a chi fa contenuti una modalità espressiva  personale, fornendo però delle linee da non superare per non snaturare il brand, come l’hashtag appropriato o le regole di ingaggio danno ai vostri interlocutori il potere di promuovere il vostro marchio nei propri gruppi di amici, che alla fine (e idealmente) innescano una reazione a catena virale.

Likers, partecipi, e creatori di contenuti

I sottoinsiemi dei giovani digitali sono “likers”, “partecipi” e creatori di contenuti.

I Likers seguono un movimento, una pagina, un brand e mostrano il loro sostegno, ma raramente coinvolgono i loro coetanei. I Likers rappresentano la maggior parte del vostro seguito è il consumatore finale perciò è necessario impegnarsi  per vedere il ROI effettivo derivato da questa categoria.

I Partecipi invece fanno un ulteriore passo avanti nel loro impegno. Non solo si fanno parte integrante del brand, ma incoraggiano i loro coetanei a farlo, questa è la chiave per una campagna sociale vitale e di successo. Questo particolare sottoinsieme rappresenta una piccola percentuale del vostro pubblico, ma questi clienti eserciteranno una influenza forte sui gruppi più grandi e sono parte integrante  di una campagna virale.

I creatori di contenuti (o influencer) sono spesso figure popolari con i propri impegni di social media e si ergono come pilastri del gusto tra il resto della loro comunità (e talvolta anche fuori dai social). Questo particolare sottoinsieme può includere il vostro marchio come parte del suo stile di vita in modo organico, e ha davvero un enorme impatto sul suo seguito (e in definitiva quella del marchio).

Molti creatori di contenuti hanno molti seguaci, e rappresentano il più alto gradino della gerarchia social.

Coinvolgere tutti e tre (likers, partecipi, e creatori di contenuti) è fondamentale per la diffusione del marchio nella cultura dei giovani tecnologici. La capacità di un marchio di integrare tutti e tre i tipi è l’indicatore ideale di potenziale successo su tutta la linea.

Autenticità del brand

Nessuno può fiutare una truffa come un consumatore Millenial. Sono segugi, trovano informazioni e hanno accesso a ogni recensione negativa, ogni errore aziendale, ogni riferimento negativo di voi e del vostro prodotto.

Non è possibile nascondere i fatti.  La soluzione più semplice: essere sincero.

Essere umile. Sii reale. Non cercare di essere “cool”, o provare a usare lo slang popolare se questo non soddisfa l’immagine del tuo marchio. La migliore misura per capire se la tua comunicazione è giusta, è quella di usare i termini che utilizzi nella vita di tutti i giorni. La voce del tuo brand risuonerà bene se deriva da qualcosa di autentico.

Chi si occupa di social media marketing deve capire che non esiste una bacchetta magica o una ricetta segreta. La verità del vostro prodotto deve arrivare attraverso la realtà di quello che si è e deve creare un senso di orgoglio per la propria azienda, che dovrebbe risplendere attraverso i vostri sforzi di marketing.

Quando si commette un errore, unica cosa da fare è chiedere scusa. Essere genuini e creare un vero e proprio rapporto con i vostri utenti su un rapporto da persona a persona attraverso i social media. L’utente non può rendersene conto, ma quando ci si  impegna in un dibattito o si commenta un post di assistenza clienti in ambito social, questo può rappresentare decine o centinaia di osservatori silenziosi che vengono influenzati dalle vostre risposte, o dalla loro mancanza.

Fai domande. Non prenderti troppo sul serio, ma tutta la comunicazione deve avere sempre uno scopo: rimanere fedele al messaggio che il tuo brand vuole dare di se.

Noi tutti vogliamo essere trattati con rispetto ed essere ascoltati, non solo trattati da “clienti”.

Essere in sintonia con il tuo pubblico

Il concetto di sintonia può essere il più delle volte soggettivo. E ‘difficile descrivere a parole delle azioni o dei sentimenti che la tua azienda vorrebbe trasmettere, ma quando il branding si fa attraverso le immagini la misura del gusto diventa fondamentale.

Le foto, i video devono essere coinvolgenti e intelligenti. I giorni in cui l’immagine lampeggiante diceva “Acquista ora!”  sono finiti.

No, il giovane della generazione Y non vuole essere uno a cui si vende qualcosa. Vuole sentire che sta optando per una proposta di valore che dà accesso a qualcosa di unico. Questo processo di opt-in dovrebbe fornire un valore concreto, come ad esempio l’accesso a un acquisto anticipato di biglietti per eventi o di un codice di sconto su un acquisto.

Il concetto di “esclusività” può dare al Millennials il senso di far parte di qualcosa di grande; sono parte di una storia. Dà loro la sensazione che stanno aiutando a dirigere quella storia e che la loro partecipazione è una chiave di volta per il successo del marchio.

C’è un motivo per cui molti grandi brand postano contenuti o annunci video narrativi che umanizzano i contenuti per raccontare una storia vera e propria. Sfruttano un payoff emotivo per veicolare un messaggio semplice. La bellezza di questo modo di comunicare è che i giovani seguono con piacere questo tipo di opportunità. Queste campagne pubblicitarie fanno l’impossibile per ottenere l’attenzione dei giovani e per averli li davanti, attenti allo svolgimento della storia.

Si dice sempre  che “ragazzi di oggi” non sono buoni, non hanno valori o attenzione, e sono viziati. Invece i giovani vogliono sostenersi a vicenda, vogliono trovare un senso di appartenenza e sentire che non sono soli e vulnerabili. Sono consapevoli della ipocrisie del nostro tempo e cercano di forgiare un sistema di identità e valori in questo mutevole paesaggio sociale.

E tu cosa ne pensi? Come sono i giovani della generazione Millenial?

Questa è una traduzione libera dell’originale

Alessandro Trizio

Esperto in Cyberwarfare e Information Security. Ha studiato politica nazionale e geopolitica e vissuto in molti Paesi mediorientali dove ha approfondito i rapporti internazionali

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