E’ arrivato a compimento il processo sulla bonifica dell’area di Cok, a Cornigliano, Genova, che nel 2013 costò l’iscrizione nel registro degli indagati per parecchie aziende del Nord Italia. Assoluzione completa, ad esempio, per la Despe di Bergamo, azienda leader nelle demolizioni.
La bonifica di Cornigliano, importante quartiere industriale di Genova, fu una operazione di quasi 20 milioni di euro, che finì sotto la lente della magistratura. La procura di Genova mise infatti sotto indagine un cartello di imprenditori che, attraverso connivenze con personale all’interno della politica e amministratori pubblici, riuscirono a truccare gli appalti abbassando in maniera concordata i prezzi, alterando pesantemente la libera concorrenza nell’aggiudicarsi la commesse.
I ribassi concordati per gli inquirenti andavano in genere tra il 23 e il 25%, in alcuni casi 32% specie per lavori quali il “Ponte Basso”, lo smantellamento dell’area Gasometri, e la demolizione del gasometro Afo.
In palio c’era la bonifica di tutte le aree dismesse dell’acciaieria Ilva di Cornigliano, tra cui l’altoforno e la cokeria.
L’allora PM Francesco Pinto, inviò avviso di conclusione delle indagini preliminari, che portarono inevitabilmente alla richiesta di processo, per un totale di 17 aziende, fra cui la Eco.Ge guidata da Gino Mamone con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta.
Assieme a questi nomi eccellenti anche aziende di tutta Italia come la Demont di Dellepiane, di Savona, Furia di Fidenza, in provincia di Parma e nota a livello europeo e la Torino Scavi di Manzone, coinvolta nei progetti per la realizzazione del nuovo stadio della Juventus a Torino.
Assoluzione arrivata per altre imprese, come la “MS Isolamenti”, giudicata del tutto estranea ai fatti e la Despe di Bergamo, guidata da Giuseppe Panseri.
Pluripremiata impresa attiva a livello internazionale nel settore delle demolizioni speciali, Despe ha ottenuto di essere completamente scagionata dalle accuse recuperando a pieno la sua posizione sul mercato; posizione per altro mai messa in discussione dall’ampio parco Clienti, cha ha sempre trovato nell’impresa bergamasca un interlocutore serio, affidabile e radicato al valore del pieno rispetto delle leggi cogenti.