Valle Scrivia e Val Lemme in rivolta contro la realizzazione del parco eolico che dovrebbe sorgere tra Liguria e Piemonte, nei comuni di Voltaggio e Isola del Cantone.
Una vera e propria guerra tra coloro che non vogliono che il progetto veda la luce perché “distruggerebbe un ambiente praticamente incontaminato” e chi invece è favorevole perché, attraverso le strutture, si potrebbe produrre energia pulita utile per abitazioni e imprese.
Il progetto di costruzione del parco eolico “Popein” ha ottenuto tutti i via libera necessari da parte di entrambe le regioni e il cantiere per la costruzione dell’impianto è pronto a iniziare i lavori.
Il Comitato per la salvaguardia dei crinali della Valle Scrivia e della Val Lemme sta però dando battaglia senza sosta in questi ultimi giorni e un video girato per mostrare cosa accadrà a Pinaceto tra il monte Porale e Borlasca nel momento in cui dovessero iniziare i lavori ha attirato l’attenzione dei cittadini, fomentando lo scontro.
Il progetto prevede la costruzione di cinque torri eoliche, alte 150 metri: per il loro trasporto è prevista la realizzazione di una maxi-strada in Val Barca, a Voltaggio. “Il video“, ha spiegato Carlo Bisio, presidente del comitato, “racconta l’impatto che tutti questi interventi avranno sul territorio e spiega come le amministrazioni locali liguri e piemontesi abbiano già autorizzato il progetto, strada compresa“.
Al fine di bloccare i lavori, il Comitato ha impugnato tutti gli atti rivolgendosi al Tar della Liguria. L’uomo ha spiegato come il suo gruppo non sia assolutamente contrario allo sviluppo di energie rinnovabili, ma che non si comprende perché si voglia realizzare un impianto eolico dove di vento non ce n’è. Ma soprattutto, ha continuato, si vuole evitare la distruzione di centinaia di alberi e il passaggio di decine di Tir ogni giorno che causerebbero la distruzione di flora e fauna nella zona.
Il progetto del parco eolico della Valle Scrivia è gestito dalla società Fera di Milano che ha già installato diverse pale eoliche in tutta la Liguria, e in particolare a Savona, per produrre energia rinnovabile.