Ancora rallentamenti per la costruzione del Molo Pagliari la cui inaugurazione, teoricamente, dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno.
In questi giorni è stata infatti firmata l’esecuzione di una nuova perizia di variante: c’è da chiedersi se i tempi di consegna dell’opera saranno effettivamente rispettati. Un simile atto, per un progetto dal costo di circa 16 milioni di euro, deve essere considerato qualcosa di normale, soprattutto per le sue caratteristiche strutturali: ciò non toglie che i tempi saranno destinati ad allungarsi.
Il Molo Pagliari, una volta finito, ospiterà gran parte delle 800 barche oggi dislocate alle marine storiche del Canaletto e di Fossamastra.
Tornando indietro nel tempo è possibile rendersi conto di quanto gli imprevisti abbiano condizionato i suoi tempi di realizzazione: ultimo esempio in ordine cronologico è la necessità di riparare i danni legati alla deriva di una nave (la Mario CTM, N.d.R.) occorsa durante una recente mareggiata che ha portato proprio a quest’ultima perizia di variante.
E di come i costi siano man mano lievitati: parlando del Molo Pagliari nel 2011 il costo previsto era di 9 milioni. Al momento della presentazione del progetto nel 2014 il prezzo era lievitato ad 11 milioni, nove per i pontili e due per i fabbricati. Con il presentarsi dei problemi si è prima saliti a 12,5 milioni per arrivare, a costruzione avviata agli attuali 16 milioni.
Un costo cresciuto a causa di alcune modifiche richieste dai concessionari e dalla necessità di proteggere la darsena da mareggiate pericolose.
La speranza è quella che si possano finire i lavori in tempo: i costi legati al molo sono pubblici e perfettamente in linea con il piano portuale della zona, redatto nel 2006 ma confermato recentemente dall’autorità portuale, nonostante le proteste del fronte ambientalista che lo ritiene superato perché basato su studi di quasi 30 anni fa.