Proposte di acquisto di alberghi vuoti ad un prezzo che ogni giorno viene ribassato, quasi un ricatto. Questo è il tenore delle offerte che iniziano ad arrivare agli albergatori italiani, in questa fase a decine sul mercato degli hotel e delle strutture turistiche. E’ un fenomeno carsico, naturalmente, di cui si parla poco e malvolentieri, ma che trova conferme su più sponde, investigative e professionali. Non hanno perso tempo, dunque, tutti quei gruppi che della crisi del Covid-19 ne vogliono fare un tesoro. Consapevoli di avere a che fare con un settore debole nelle risorse e nel morale dalla consapevolezza che quand’anche si dovesse riaprire, la stagione è da considerarsi pressoché perduta.
Così, soprattutto gli albergatori che hanno affrontato robusti investimenti per rimettere in ordine le strutture d’accoglienza, accendendo mutui e finanziamenti, si vedono offrire contestualmente a denaro in contanti anche accolli sui prestiti accesi.
La situazione non è sfuggita a livello istituzionale e non è certo un caso che sia stato proprio il prefetto di Rimini, Alessandra Camporota, a raccogliere per prima l’allarme lanciato dalla circolare inviata la scorsa settimana a tutti i prefetti del capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Matteo Piantedosi che ha lanciato un preciso monito sul rischio di infiltrazioni mafiose nei settori resi più vulnerabili dalla crisi.
«La mafia sfrutterà il virus per infiltrarsi. – ha dichiarato il prefetto riminese, le istituzioni sono all’erta e stanno seguendo con forte attenzione gli accessi al credito così come passaggi di proprietà sospetti» di strutture alberghiere o commerciali.
«Il problema è anche internazionale perché coinvolge anche organizzazioni straniere e dell’Est Europa, oramai da anni radicate nel territorio locale, anche a causa dell’ aeroporto di Rimini e San Marino, un vero e proprio ponte con i paesi dell’Europa orientale e non solo» conferma il Senatore M5S Mario Giarrusso, membro della Commissione parlamentare antimafia. Giarrusso, insieme a Filippo Cocco, penalista del foro di Rimini, sta lavorando a un emendamento temporaneo della normativa antiriciclaggio (la legge 231 del 2007): «Sarebbe necessaria – spiega Cocco – una modifica che renda obbligatorie le segnalazioni di operazioni sospette ai professionisti che ruotano intorno alle compravendite nel comparto alberghiero turistico e ricettivo. Ovviamente sull’intero territorio nazionale».
«Questo per tutelare uno degli asset più importanti e nello stesso tempo – aggiunge Giarrusso – tra i più deboli del nostro sistema produttivo. La bozza del testo è già pronta e verrà presentata al Governo al più presto».