Alice Salvatore, candidata presidente alle Regionali liguri per ilBuonsenso ha scritto una lettera aperta ai suoi colleghi, auspicando una collaborazione tra per migliorare la sanità in Liguria, mettendo al primo posto il benessere del cittadino.
La sanità ligure, non è una novità, incontra spesso delle criticità sulla sua strada, frutto di una non idonea organizzazione e gestione delle risorse. Come Alice Salvatore sottolinea “di certo non è colpa del nostro personale medico, infermieristico o degli operatori socio-sanitari, che con straordinario spirito di abnegazione e professionalità danno il massimo anche in condizioni assai sfavorevoli e talvolta disumane“: i lavoratori della sanità sono infatti sottoposti a turni davvero massacranti senza poter usufruire di tutte le apparecchiature e materiali, anche di protezione, necessarie.
La pandemia di coronavirus ha costretto l’Italia intera, Liguria compresa, a rendersi conto che durante una vera emergenza solo la sanità pubblica può rispondere ai bisogni dei cittadini.
Per trovare una soluzione serve del buonsenso ed evitare stupidi giochi politici che non sono di aiuto alla popolazione. Secondo il presidente de ilBuonsenso serve prima di tutto assumere nuovo personale e fare in modo tale che DPI e strumentazioni adeguate non manchino.
Per poterlo fare, spiega la Salvatore nella sua lettera aperta ai colleghi candidati, “servono fondi, servono risorse. Le risorse già ci sono. Ma sono mal gestite. Ciò che blocca e disperde le nostre risorse economiche sociosanitarie“, sottolinea, “sono le esternalizzazioni dei servizi, ausiliari e non, e il costante ricorso al privato convenzionato“.
Un meccanismo che provoca solo sprechi perché basato sulla logica del profitto dei privati e non sulla quella della pubblica assistenza.
“I bilanci regionali, quelli degli ospedali liguri, quelli delle ASL e di tutti gli organi sociosanitari“, ricorda il candidato de ilBuonsenso,”mostrano come le spese sanitarie siano in realtà cresciute a dismisura da quando Regione Liguria ha iniziato a esternalizzare i servizi, dalle case di riposo per anziani, alle mense ospedaliere, ai servizi sociosanitari in genere“.
Per far tornare i conti, si è deciso di fare economia sul personale, inficiando di conseguenza il servizio. La sanità così organizzata non funziona. Esternalizzare ancora di più, sottolinea Alice Salvatore, non migliora le criticità del servizio pubblico.
“Chiedo dunque ai colleghi candidati“, conclude la Salvatore, “se alla luce di questi fatti intendono aderire su questo punto al programma del Buonsenso, che vuole reinternalizzare tutti i servizi sociosanitari, ausiliari e non, e ripubblicizzare ogni realtà legata all’erogazione del servizio sociosanitario pubblico regionale. Operando così un vero risparmio e un salto qualitativo essenziale“.