Un detenuto candidato presidente alle Regionali: si tratta dell’imprenditore di Genova Carlo Carpi, 37 anni. E sebbene ai più possa risultare perlomeno curioso, si tratta di qualcosa di perfettamente legale.
E’ infatti possibile candidarsi a cariche pubbliche se si è stati condannati a pene minori di due anni e il manager è stato condannato a un anno e dieci mesi per diffamazione, calunnia e stalking nei confronti di un magistrato e di calunnia contro un avvocato.
Carpi è detenuto dal primo luglio dello scorso anno. La sua candidatura alla presidenza della Regione Liguria è appoggiata dal GRAF, gruppo radicale Adele Faccio di Imperia, che ha raccolto le firme nella provincia e le sta raccogliendo ora sul territorio genovese.
La sua lista è composta da quattro persone: oltre allo stesso Carlo Carpi vi è il capolista Gian Piero Buscaglia, 67 anni e segretario del Graf; Cornelia Matei (detta Coca), 45 anni di Ploiesti (Romania) e Silvana Caracciolo, 70 anni, simpatizzante radicale del Graf, residente a Sanremo.
Per far firmare al candidato presidente l’accettazione di candidatura è stato necessario entrare in carcere con un cancelliere pubblico ufficiale. Le firme sono state raccolte e autenticate e quindi considerate valide.
La legge consente all’uomo di candidarsi anche se si trova attualmente detenuto. “Il magistrato di sorveglianza di Genova e gli altri tribunali continuano a negare i domiciliari al mio assistito“, sottolinea il legale di Carpi Marco Mansi, “ritenendo che possa reiterare il reato. Noi avevamo proposto i domiciliari con divieto di conferire con chiunque, a eccezione della madre e del legale, ma ci è stato negato”.
Carlo Carpi, già candidato a sindaco a Sanremo e a Imperia, dovrebbe finire di scontare la propria pena il prossimo 31 gennaio.