Negato al Pd l’accesso agli atti della votazione di ieri con cui la commissione di Vigilanza sulla Rai ha eletto Marcello Foa alla presidenza di viale Mazzini. “E’ incomprensibile e grave che il presidente si sia trincerato dietro non meglio precisate procedure parlamentari per impedire all’opposizione di verificare le schede della votazione provocando così un vero e proprio vulnus tra noi e il presidente“, ha detto Margiotta.
Ragioni che in sostanza si fondano sulla “incontrovertibilità” dell’esito della votazione la cui regolarità non è stata contestata da nessuno dei commissari presenti. “Peraltro – osserva in conclusione Barachini rivolto a Faraone – qualora il suo gruppo avesse inteso presenziare al momento della votazione e del successivo scrutinio, l’onorevole Anzaldi avrebbe potuto esercitare la sua funzione di segretario, pur senza partecipare al voto, secondo una prassi di frequente applicazione: sarebbe stato considerato presente ai soli fini del numero legale della seduta. In tal modo, sarebbe stato possibile avanzare, nell’immediatezza, eventuali rilievi e contestazioni”.
“L’esito della votazione – prosegue Barachini – è pertanto pienamente regolare ed incontrovertibile, essendosi registrata (ripeto, senza alcuna contestazione durante la seduta) una situazione che ha visto 27 voti favorevoli, 3 voti contrari, una scheda bianca ed una scheda nulla, con conseguente perfezionamento della condizione di efficacia prevista dal’articolo 49, comma 5, del decreto legislativo n.177 del 2005, e successive modificazioni, per la nomina del presidente del Cda Rai”