Il decreto legge sulle emergenze che comprende anche le norme per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova è fermo al Ministero del Tesoro per la mancanza di coperture.
Il provvedimento è arrivato al Mef del tutto privo di coperture finanziarie: con i puntini di sospensione al posto delle cifre. La Ragioneria dello Stato ha dovuto quindi soffermarsi a lungo tra le righe del testo alla ricerca dei finanziamenti necessari. Un testo incompleto non si può bollinare e quindi a metà pomeriggio in Parlamento è trapelata la notizia che la Ragioneria generale dello Stato aveva bloccato il decreto. Pochi minuti ed ecco la «categorica» smentita di via XX Settembre: «La Ragioneria non ha bloccato il decreto, lo sta sbloccando».
Nessuna intenzione di stopparlo, assicurano gli spin doctor del Mef, anzi tutta la collaborazione possibile perché «vada in porto». Essendo arrivato negli uffici del ministero guidato da Giovanni Tria «in una versione molto incompleta», i tecnici sono al lavoro per valutare «attivamente» i costi delle singole voci e per individuare le possibili coperture. Dopodiché, prima di essere spedito al Colle dove il presidente Mattarella lo aspetta da giorni per il definitivo via libera, il decreto avrà ancora un po’ di strada da fare. Dovrà essere vagliato da Palazzo Chigi e dal ministero delle Infrastrutture, firmato dal capo dello Stato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Sui social le reazioni delle opposizioni all’attacco del governo
Gelmini (Fi): «M5S, una banda di dilettanti»
«Il decreto su Genova non solo non è ancora arrivato al Quirinale, come promesso ieri per l’ennesima volta dal premier Conte, ma a quanto si apprende al testo all’esame della Ragioneria generale dello Stato mancano la relazione tecnica e le coperture su molti articoli: dalla ricostruzione del ponte alle misure economiche per il rilancio della città. Toninelli e i suoi amichetti del Movimento 5 stelle si dimostrano ancora una volta una banda di dilettanti allo sbaraglio, buoni solo a fare annunci ai quali regolarmente poi non seguono i fatti». Lo afferma Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, che aggiunge: «La Ragioneria dovrà suggerire alcune ipotesi di coperture? Una roba da terza media, quando i primi della classe aiutavano i compagni impreparati passando bigliettini durante le verifiche. Basta con queste inaccettabili prese per i fondelli».
Sul #DecretoGenova il Governo è allo sbando.
È inaccettabile lo scaricabarile sulla Ragioneria generale dello Stato, senza che nessuno si assuma le proprie responsabilità nell’ammettere l’incapacità politica di risolvere questa situazione ormai al collasso.#semprecolpadeglialtri— vito vattuone (@vvattuone) 25 settembre 2018
Ad un mese dalla tragedia del #PonteMorandi #Conte sventolava davanti ad una città ferita i fogli del decreto. Oggi scopriamo che era una presa in giro senza coperture. Il dolore e la vita di chi è sopravvissuto non aspetta #serieta’ pic.twitter.com/3n9PZz01W0
— Francesca Puglisi (@PuglisiPD) 25 settembre 2018
Sul #decretoGenova il governo ha perso la faccia e la dignità. Dal Mef, attaccato senza vergogna da #DiMaio per tentare di coprire l’incapacità sua e del suo degno amico #Toninelli, fanno sapere di essere ancora alla ricerca delle coperture dei costi
➡️ https://t.co/55BL7V0EzA pic.twitter.com/rdL6h1U4wH
— Giorgio Mulè (@giorgiomule) 25 settembre 2018
La Ragioneria Generale blocca il DLGenova perché “gravemente incompleto e senza coperture”. Ennesima dimostrazione dell’incapacità di questo Governo.
Ovviamente, per Conte e Toninelli la colpa è dei funzionari del MEF.
Per i dilettanti allo sbaraglio è #semprecolpadeglialtri pic.twitter.com/k105oHNWbA— Carmelo Miceli (@carmelomiceliPD) 25 settembre 2018