Raffaella Paita nasce il 23 novembre del 1974 a La Spezia e una volta finiti gli studi si dedica anima e corpo ad una delle sue più grandi passioni, il giornalismo. Un’occupazione che la porterà ad ottenere il tesserino da pubblicista ma che le darà tempo di camminare su una strada da lei scelta fin dalla giovane età: quella della politica.
Raffaella Paita è uno dei volti più noti della politica in Liguria: eletta nelle file del centrosinistra nel 2018 e più precisamente alla Camera dei Deputati con il Partito Democratico è ora una delle maggior esponenti di Italia Viva, movimento politico guidato dall’ex premier Matteo Renzi.
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Nel 2015 perse le elezioni regionali liguri contro Giovanni Toti e l’alleanza Forza Italia-Lega Nord e a soli 3 punti da Alice Salvatore allora leader del Movimento 5 Stelle.
La sua carriera in questo ambito inizia negli anni Novanta, sempre nella sfera di competenza del centrosinistra: le prime esperienze avvengono nella Sinistra giovanile, poi la militanza nel Partito democratico di Sinistra (PDS) e infine il Partito Democratico di Renzi. Raffaella Paita è sempre stata attiva sul territorio, sia a livello comunale che regionale: il suo percorso politico è stato legato a diverse iniziative negli anni che l’hanno portata ad essere conosciuta e apprezzata fino all’essere eletta consigliera regionale nel 2010 con novemila preferenze: Nel dicembre del 2013 entra a far parte della direzione generale del Partito Democratico guidato da Matteo Renzi.
La quasi totalità del curriculum politico di Raffaella Paita è concentrato sulla Liguria e più nello specifico su La Spezia, sua città di origine. Quella della deputata di Italia Viva è una carriera che si è basata, fin dal suo inizio, sull’impegno e sulla presenza istituzionale, garantita dalla donna fin dai suoi inizi all’interno della Sinistra Giovanile di cui, all’inizio degli anni Novanta, diventa prima segretario provinciale e poi segretario Regionale. Un’esperienza che le apre le porte dell’amministrazione cittadina nel 1997, quando entra a far parte del consiglio comunale di La Spezia come rappresentante del Partito Democratico di Sinistra fino al 2002.
La sua ascesa all’interno del Comune non si ferma al suo ruolo di consigliera: tra il 2002 e il 2007 ricopre infatti il ruolo di capo di Gabinetto del sindaco Giorgio Pagano. Una carica importante, scaturita dall’impegno profuso all’interno dell’amministrazione comunale.
È il lavoro da sempre svolto sul territorio che spinge il sindaco Massimo Federici, nel 2007, a nominarla assessore con deleghe alla città di La Spezia: un ruolo che le ha concesso di poter agire con maggiore facilità in aiuto del suo territorio. Raffaella Paita ha infatti potuto lavorare su un progetto per la sistemazione della costa, ha pianificato nuove strategie di gestione della cultura all’interno del Comune, ha lavorato sui problemi legati alla comunicazione sul territorio e si è occupata anche di cooperazione internazionale.
Nel 2010, Raffaella Paita è ancora fedelmente schierata con il centrosinistra e più nello specifico con il Partito Democratico: questo è l’anno in cui il lavoro svolto sul territorio le ha permesso di essere eletta consigliere regionale della Liguria con circa 9 mila preferenze. All’interno del Consiglio Regionale svolge anche le mansioni di capogruppo del PD e conquista, successivamente, anche la delega per le infrastrutture.
Nel 2011 il presidente di Regione Claudio Burlando affida a Raffaella Paita il compito di riorganizzare le province, le città metropolitane e l’unione dei comuni liguri nell’ambito della spending review. È la sua ampia conoscenza del territorio e l’esperienza politica più che ventennale a renderle il raggiungimento dell’obiettivo più semplice rispetto alla media delle criticità generalmente riscontrate in Italia in quel periodo.
Sempre lo stesso anno la giunta Burlando decide di ampliare le sue deroghe aggiungendo quelle legate all’attività di protezione civile, la difesa del ruolo, il ciclo delle acque e dei rifiuti, l’ecosistema costiero e quella dei rapporti con gli enti locali.
Quello che è già un percorso politico di tutto rispetto, sale ancora di livello per Raffaella Paita: in seguito alle primarie dell’8 dicembre 2013, la consigliera regionale ligure entra di fatto nella Direzione Generale del Pd di Matteo Renzi. Un traguardo che le spiana la strada verso la candidatura a presidente della Regione Liguria nel 2015: il suo cavallo di battaglia in queste elezioni punta alla sobrietà e trasparenza del suo ruolo politico dimostrate negli anni. La candidatura arriva dopo la vittoria alle primarie ottenuta contro Sergio Cofferati.
Il Partito Democratico decide quindi sostenerla nella candidatura, nonostante nel 2015 la donna fosse stata indagata, in seguito all’alluvione di Genova: la consigliera ha ricevuto, il 16 aprile del 2015, un avviso di garanzia per la mancata allerta del 9 ottobre 2014, giornata nella quale il capoluogo ligure venne letteralmente travolto dal maltempo. Raffaella Paita in tal senso si è sempre resa disponibile nei confronti della Magistratura, dichiarandosi disponibile a spiegare quello che è stato il suo operato ai cittadini. Il 7 aprile del 2016 è lei stessa a rendere noto di aver richiesto un processo tramite rito abbreviato. Viene assolta il 21 ottobre del 2016 dal giudice per l’udienza preliminare perché “il fatto non sussiste”. Il pubblico ministero ricorre in appello: ancora una volta viene assolta: il 2 aprile del 2019 la Corte d’Appello di Genova sancisce ancora una volta l’innocenza della Paita perché “il fatto non sussiste”.
Non è bastato, nel corso delle Regionali del 2015, il consenso ricevuto sul territorio negli anni: Raffaella Paita si è infatti piazzata seconda dietro a Giovanni Toti e alla coalizione che lo ha sostenuto, formata da Forza Italia, Lega Nord: il suo 27,84% dei voti ricevuti non è bastato a battere il 34,44% di Giovanni Toti. Il 24,84% conquistato da Alice Salvatore, rappresentate del Movimento 5 Stelle ha avuto la sua influenza, attirando a sé parte dei voti del centrosinistra.
In Consiglio Regionale, tra le file dell’opposizione, ha continuato ad occuparsi del territorio, con particolare focus nella lotta contro gli sprechi della politica fino alle elezioni politiche del 2018 nelle quali è stata eletta alla Camera dei Deputati, nelle liste del Partito Democratico, nel collegio plurinominale Liguria – 02. Nel settembre del 2019 avviene la rottura con il partito nel quale aveva militato fin dalla giovane età: Raffaella Paita passa ad Italia Viva e nel luglio del 2020 viene eletta Presidente della IX Commissione Trasporti della Camera: ruolo che le ha dato modo di concentrare la sua attenzione sulle conseguenze dettate dall’emergenza Coronavirus nel settore senza dimenticare il territorio dati gli sforzi di far approvare nella legge di Bilancio anche aiuti per i lavoratori portuali.