Il settore del turismo, in particolare quello legato alle agenzie di viaggio, è uno di quelli che ha sofferto di più in Liguria l’emergenza scatenata dalla pandemia di coronavirus, costringendo molte persone a cercare un “piano alternativo” per sopravvivere.
C’è ci ha ripreso a studiare e ha lasciato totalmente il settore e chi, stringendo i denti, nell’attesa di una aiuto dalla politica sta cercando di attirare clientela con offerte speciali appositamente pensate. Il punto è che la paura è tanta, anche se la percezione può sembrare opposta a causa di alcune categorie comportatesi in maniera discutibile nelle ultime settimane.
Il covid-19 spaventa e non sono in molti ad avere il coraggio di partire con un viaggio organizzato. A questo si aggiungono poi le restrizioni e i controlli: il tampone obbligatorio per chi vuole andare in crociera e per chi torna da specifiche destinazioni, per alcuni sembra essere un deterrente abbastanza forte per rinunciare alle vacanze.
Una considerazione che il settore ha dovuto fare a stretto giro con ripartenza da Genova di una delle navi della MSC, che ha di fatto riaperto il mercato qualche giorno fa. La domanda c’è, ma non è agli stessi livelli degli altri anni e soprattutto manca in quello che è il mondo di viaggi organizzati.
Una leggera crisi, per ciò che concerne la Liguria, era stata registrata anche prima del lockdown: con la chiusura e lo stop alle attività, la situazione non ha fatto altro che peggiorare. I dati parlano di un calo del fatturato pari all’80% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Una situazione impossibile da vivere, soprattutto perché per via del coronavirus le persone tendono a non voler più prenotare per tutte quelle vacanze che tenevano in piedi il settore: viaggi di nozze, crociere e lunghi viaggi oltreoceano.
La situazione dei contagi nel mondo tiene quasi tutto fermo, lasciando con l’acqua alla gola le agenzie di viaggio e gli operatori del turismo. Il fatto che il Governo abbia stabilito tamponi obbligatori per chi rientra da Grecia, Spagna, Malta e Croazia ha fatto scattare cancellazioni e le disdette.
I voucher del buono vacanze sono stati prorogati in durata ma ciò non toglie, sottolineano dalle agenzie, che la situazione negli Stati Uniti e altri paesi renderà molto difficile il lavoro degli operatori del turismo, privati di quelle mete che di solito trainavano il fatturato in autunno.
Molte realtà, in Liguria come nel resto d’Italia, rimangono a galla organizzando esperienze particolari nella penisola, ma il sentimento comune è quello della possibilità di chiusura per molti se le cose non dovessero cambiare.
Le vacanze sono ormai last minute, sempre e comunque, a seconda della curva dei contagi.