Ora in Italia non è più un ricercato e a Tunisi i parenti si indignano: «Ma quale terrorista! È sempre rimasto qui a lavorare in caffetteria. La polizia lo ha portato al comando e poi lo ha rilasciato». Da Palermo uno dei fratelli di Atef Mathlouthi si spinge oltre: «È una brava persona, lo conoscono tutti. Grazie a Dio, ora sta a casa a bere e mangiare alla faccia di chi gli vuole male». Arriva dai profili Facebook dei familiari, con tanto di foto con moglie e figli piccoli, la svolta nella vicenda del quarantenne tunisino, già arrestato in Sicilia per spaccio, sospettato questa volta di voler organizzare attentati nel centro di Roma. A indicarlo come terrorista un anonimo che aveva inviato una lettera all’ambasciata italiana a Tunisi rivelando che Mathlouthi avrebbe avuto intenzione di compiere azioni contro centri commerciali, siti turistici, caffè e nella metropolitana della Capitale. Per trovarlo si sono mobilitati carabinieri e polizia.
Segnalazioni come queste, fanno sapere i carabinieri, sono abbastanza frequenti e negli ultimi mesi sono stati svolti molti accertamenti su persone ritenute più o meno sospette. In caso si rivelino fondate, poi, scatta il provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale (solo negli ultimi tre anni ne sono stati emessi 262). L’allerta, in ogni caso, resta elevata. Negli ultimi giorni poi sempre a Roma è scattata la caccia a tre tir rubati in un deposito per il timore che possano essere utilizzati in attentati. Tempo fa era successo con due taxi e prima ancora con auto di aziende private. –
Sotto attenzione le cerimonie religiose
Capitale blindata e al centro, lunedì, del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura per fare il punto sulle misure di vigilanza per la Via Crucis di venerdì sera e la messa di domenica a San Pietro. In campo duemila uomini al giorno, compresi militari dell’Esercito, tenendo presente che è previsto l’arrivo di centinaia di migliaia di turisti in più (nel 2017 furono mezzo milione). Dal 2015 a oggi gli obiettivi sensibili solo a Roma sono diventati più di quattromila, quattrocento dei quali principali: monumenti, basiliche, sedi diplomatiche, ministeri, ma anche luoghi di aggregazione e di culto in generale.
Massima attenzione quest’anno alle processioni religiose organizzate un po’ dappertutto, anche nei centri sul litorale e dei Castelli romani. D’altra parte di warning come quello del tunisino ne arrivano decine al giorno: di recente per tre tir (uno con targa olandese, un altro con un bobcat nel rimorchio) rubati in un deposito, prima ancora per taxi e furgoni da lavoro spariti dai parcheggi. Allarmi come quelli scattati ieri in due megastore della Rinascente in centro e al quartiere Salario dopo la telefonata di un anonimo che segnalava la presenza di una bomba (ha anche pronunciato «Allahu Akbar»), e allo stadio di Anzio per uno straniero sospetto.
Tavolo tecnico per le emergenze
Un tavolo tecnico per fare il punto sulle misure di sicurezza in vista di Pasqua e in programma domani in questura a Roma. Alla riunione parteciperanno i vertici delle forze di polizia locali, con l’obiettivo di pianificare al meglio il dispositivo in vista delle numerose cerimonie religiose previste.
Il primo appuntamento è in programma giovedì 29 marzo alle 9.30 quando il papa presiederà in Basilica Vaticana la messa del Crisma. Nel pomeriggio Francesco si recherà nel carcere di Regina Coeli per la lavanda dei piedi.
Due anche le celebrazioni con il papa per il Venerdì Santo: la celebrazione della Passione in Vaticano e la via crucis al Colosseo. Sabato, sempre in San Pietro, ci sarà la veglia pasquale e domenica la messa di Pasqua. L’ultimo appuntamento è per lunedì 2 aprile alle 12, con il papa che si affaccerà per l’Angelus.