Luca Zaia: il Veneto non è un lazzaretto

Il governatore del Veneto Luca Zaia in una intervista rilasciata al Corriere parla della situazione del Veneto che da molti viene additata come regione allo sbando e con numeri senza controllo sotto l’aspetto del Covid.

«In Veneto la situazione è assolutamente seria, e lo sarà fino a quando avremo dimesso l’ultimo paziente. Il Covid è un incubo. Ma da qui al leggere i dati senza la necessaria consapevolezza, ce ne corre». Il governatore del Veneto Luca Zaia parla dei dati diffusi negli ultimi giorni, che danno la Regione da lui guidata in testa alla classifica per contagi.

Il governatore leghista poi dice chiaramente che i numeri sarebbero alti solamente perché in Veneto si fanno tanti tamponi, dando quindi una spiegazione diversa da quella che molti altri indicano

«Passiamo tutti i giorni per la regione con il maggior numero di contagi. Il primo giorno che ci siamo presi il primato avevamo fatto circa 60 mila tamponi tra rapidi e molecolari. I contagiati erano 3.000, quindi il 5%. In quello stesso giorno, la regione che passava per la migliore della classifica aveva trovato 40 positivi su 400 tamponi. Il che significa il 10%: il doppio».

Però è vero che i numeri assoluti dicono che il Veneto è primo per contagi. – chiede il Corriere della Sera
«Ma non è vero neanche questo. Noi da sempre facciamo un gran numero di tamponi rapidi. Che però, sulla base della circolare del febbraio scorso, non possono essere inclusi nella statistica. O meglio: i positivi sono contati, ma il loro numero viene caricato sui soli tamponi molecolari. Ma nei prossimi giorni, questo cambierà».

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