Alessandro Piana. Intervista all’assessore all’agricoltura

Abbiamo intervistato per Scripta Manent il vice Presidente e assessore all’Agricoltura in Regione Liguria Alessandro Piana.

Qual è lo stato dell’agricoltura in Liguria e come potrebbe diventare un volano per la nostra economia?

La situazione è molto sana. Nel senso che abbiamo delle aziende che hanno fatto della serietà e della capacità imprenditoriale una vera e propria missione aziendale, e questo ha portato ad avere esempi di assoluta eccellenza. La diversità nella nostra regione permette di avere una varietà infinita di prodotti con delle particolarità uniche. Dopodiché, – prosegue Alessandro Piana – la serietà nel confezionare un prodotto finale che poi viene servito al consumatore fa il resto.

E’ chiaro che non bisogna puntare sulla quantità, visto che la Liguria è una regione molto stretta e piccola e le produzioni hanno un quantitativo limitato.

Tra l’altro conosci molto bene il settore, anche tu coltivi direttamente la terra?

Sì, ho un’azienda che ho ereditato dalla mia famiglia, in cui ho investito negli anni e l’ho fatto con convinzione, e sono felice di averlo fatto perché lo considero ancora uno dei lavori più belli del mondo. E’ per questo che mi dispiace quando vengo raggiunto da molti imprenditori, soprattutto giovani, che si trovano in difficoltà nell’accedere a bandi e nel reperire fondi per poter fare investimenti.

Come ha influito il Covid sul settore agricolo ligure?

La crisi – spiega l’assessore Alessandro Piana – ha colpito tutti i settori economici e produttivi d’Europa, e non ha risparmiato la Liguria, l’agricoltura in modo particolare, visto che abbiamo il 50% dei prodotti floricoli dell’intera Italia. Quando c’è stato il primo lockdown totale, il florovivaismo stava esportando sul mercato il 100% del proprio prodotto, e in quei mesi tutto è andato al macero, questo ha messo in ginocchio il settore.

Diciamo che anche gli altri settori della trasformazione, come quello dell’olio, dei derivati del vino, del pesto o del vasettame ha subìto un fermo, anche perché se i ristoranti sono chiusi è chiaro che queste produzioni rimangono invendute.

Come Regione Liguria, con i fondi ancora a disposizione del PSR, abbiamo creato la misura 21 che dà un sostegno diretto alle aziende che hanno subìto un danno maggiore del 30% rispetto alla loro produzione. Chi ha subìto un danno superiore al 30% può aver diritto a determinati fondi che possono arrivare fino a un massimo di €7.000 ad azienda.

Come saranno gestiti i fondi del PSR? tenuto conto che siamo in un momento di transizione, ovvero l’attuale programmazione è finanziata con soldi nuovi e regole vecchie in attesa del nuovo PSR?

Hai centrato il punto della situazione, effettivamente è proprio così. In passato abbiamo dovuto lavorare su un PSR che sostanzialmente non avevamo scritto noi, ma la Commissione Europea, con determinate regole, determinati criteri, che magari in alcuni paesi potevano favorire determinati bandi e agevolare gli imprenditori, ma in Italia e in Liguria diventano vere e proprie prescrizioni.

Il prossimo PSR sarà di 400-450 milioni di euro derivanti dal Recovery Fund, mentre per la parte privata si parla di un miliardo di euro circa per il prossimo settennato. E’ chiaro che dobbiamo essere bravi a fare dei bandi a misura d’uomo e a misura di territorio, in modo tale che questi denari riescano a girare in un tempo ragionevole.

Era stata avanzata in Consiglio Regionale la proposta di consentire lo spostamento dei cacciatori tra Comuni diversi in corrispondenza della zona “arancione”. Ti sembra una misura percorribile?

Diciamo – spiega Alessandro Piana – che c’è stata una richiesta da parte di tutte le Regioni d’Italia, alcuni hanno ottenuto una risposta positiva da parte delle prefetture regionali, altre Regioni non hanno ottenuto neanche una risposta.

Noi consideriamo la caccia in un contesto rurale e facendo parte di quel contesto diventa un elemento fondamentale, soprattutto per quanto riguarda il contenimento di alcuni selvatici come gli ungulati. Ci troviamo a pagare ogni anno enormi quantità di danni e i fondi per il ripristino derivano sostanzialmente dai proventi dei tesserini venatori, i quali però non bastano più.

Quindi l’unico modo per contenere, purtroppo, questi questi selvatici è la caccia, perché dopo una primavera drammatica e un’estate ancora più drammatica, abbiamo una serie di richieste danni da parte dei degli imprenditori. Per quanto riguarda gli ungulati c’è stato un fermo di 15 giorni, spero che non ci siano ripercussioni negative.

Sotto l’aspetto politico, ora la giunta regionale ha degli equilibri molto diversi da quella precedente, questo come potrebbe modificare l’andamento dei prossimi cinque anni?

Se ti riferisci al numero di assessori presenti in Giunta credo che sia frutto delle percentuali ottenute durante le regionali. Non ci saranno ripercussioni negative per il prosieguo del lavoro, anzi. Noi ci siamo trovati a gestire un’emergenza Covid con una sfide in tutti i settori, da quello commerciale a quello artigianale, a quello agricolo alla riapertura delle scuole, alla gestione dei trasporti e questo non ci ha dato un modo di fare ragionamenti diversi se non quello di lavorare per i liguri.

C’è una tensione fra la Regione e il Governo centrale, specie sulle misure anti Covid. Come si potrebbe migliorare la situazione?

Credo che questo sia sostanzialmente il gioco delle parti: c’è un Governo di un colore, la Regione di un altro. Quindi ci sta che non ci si trovi perfettamente allineati su determinate tematiche.

Sicuramente non viene meno un rapporto collaborativo che c’è e ci deve essere con il Governo centrale, se non in casi particolari dove vengono predisposte delle misure anti-Covid che magari non rispecchiano le realtà territoriali.

Immagina di inviare un telegramma alla Ministra Bellanova, cosa le diresti?

Intanto alla Ministra Bellanova faccio gli auguri di buon lavoro. Ho avuto modo di fare una prima video video call con tutti i miei omologhi delle Regioni italiane, assieme appunto alla Ministra Bellanova, per quanto riguarda la peste suina.

Devo dire che almeno per quanto riguarda alcune tematiche, per fortuna lei e i suoi uffici sono molto sul pezzo e questo mi ha fatto ben sperare. E’ chiaro che ci sono alcune particolarità che riguardano Regione Liguria e non mancherò di segnalarle, sperando che vengano recepite.

Per ora diciamo che i rapporti sono discreti. Non vorrei che diventassero peggiori in futuro. Anzi non ce lo auguriamo, perché prima di tutto prevale il territorio, più che le logiche politiche.

Alice Salvatore

Dopo un'intensa esperienza in politica, metto al servizio del pubblico le competenze maturate per fare vera informazione. Scopriamo insieme che cosa pensano politici e personalità pubbliche. Verba volant, Scripta Manent!

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