Un Dpcm dopo l’altro si avvicina ogni volta di più lo spettro della chiusura su una cerchia sempre più ampia di commercianti, lavoratori, aziende.
Il Governo prima detta delle regole, a cui Regioni e Comuni si adeguano stilando le loro ordinanze, e a cui soprattutto si adeguano le aziende, gli esercizi commerciali, palestre, locali, teatri. Spesso questi adeguamenti sono costosi e proibitivi per alcuni. Ma vengono fatti per restare aperti, per dare un futuro a sé stessi e ai dipendenti che lavorano ogni giorno in questi settori.
Puntualmente arriva il nuovo Dpcm che snatura le precedenti regole e le cambia. Ma ancora di più, ormai, vanifica tutti gli sforzi e decide la chiusura forzata e irragionevole di interi spicchi di economia locale.
Chiudono i teatri ma non i musei, si può pranzare in un ristorante a mezzogiorno ma non si può cenare, le palestre e le piscine chiuse, ma gli autobus rimangono pieni. Treni e metropolitana colmi senza alcuna regola.
Bar, ristoranti, pub, palestre, piscine. Di cosa vivranno? Che aiuti ci saranno? Probabilmente nulla, e se mai arrivassero, come annunciato, nel mese di Novembre, saranno tardivi e di poco conto.
Un film già visto purtroppo. Una gestione assurda che non ha saputo in questi quasi 6 mesi di tempo, dall’apertura del primo lockdown, dare una sanità rafforzata, neppure ha saputo fornire ai cittadini mascherine o dpi adeguati al rischio seconda ondata. Peggio ancora sta andando agli infermieri e ai medici che si ritrovano come in un incubo infinito esattamente come all’inizio dell’anno.
Tanta gente, spaventata, senza guida, che chiede aiuto.
Bisogna dare una svolta a questa situazione che per forza di cose dobbiamo gestire ancora per molti mesi. Non si può continuare a chiudere senza dare aiuti economici a chi viene costretto a non lavorare. Non si deve lasciare allo sbando la sanità che ancora una volta ansima sotto il peso delle richieste dei cittadini.
Il Governo, le regioni e i comuni devono agire subito, insieme, vanno ascoltati i governatori locali e i ministeri devono agire in modo logico, fosse anche duro, ma coerente. Questo gioco al continuo cambio per non prendersi responsabilità creerà solo danni irreversibili alla nostra debole economia.
Muoversi, con coerenza, ora.