Giunta Toti: alleati lenti, la mia squadra pronta in un’ora

Sono tre le possibilità pensate dal governatore che aspettano il vaglio dei suoi compagni di campagna elettorale; per lui è sostanzialmente pronta. Domani potrebbe essere svelata la squadra che governerà la Regione per il prossimo quinquennio.

Genova. È in questi giorni che, Giovanni Toti, aveva promesso sarebbe stata nominata la nuova Giunta regionale: il governatore sa che l’ultima parola spetta a lui, ma vuole cercare di mantenere distesi gli animi con i suoi alleati di campagna elettorale, con cui ha vinto le scorse elezioni.

Tre le ipotesi di composizione, contenenti sempre almeno una donna, ad essere sottoposte al giudizio degli alleati, molto agitati nei giorni scorsi. Da una parte la Lega vorrebbe tre assessori o, comunque, la presidenza del consiglio; dall’altra, Fratelli d’Italia ne chiede due ma Toti sembra più dell’idea di concederne uno assieme alla presidenza del consiglio. Forza Italia, dal canto suo rivendica una poltrona, ma nessuna delle eventualità pensate da Toti prevede un posto per il suo ex partito.

La prima possibilità vede tre assessori dati alla Lista Toti Presidente, due alla Lega e due per Fratelli d’Italia, di cui sicuro una donna: con questa configurazione la presidenza del consiglio sarebbe concessa alla Lega (uno dei due Piana) o eventualmente a Medusei. La seconda ipotesi vede il sacrificio di un assessore “totiano”: sarebbero solo due gli assessori appartenenti alla lista Toti, mentre al Carroccio ne toccherebbero tre, di cui una donna; i rimanenti due assessori spetterebbero a Fratelli d’Italia, che impiegherebbe un’altra donna. La presidenza sarebbe così data a Ilaria Cavo o, comunque, a qualcuno di appartenente alla Lista Toti Presidente. Infine, l’ipotesi numero tre scontenterebbe Fratelli d’Italia, che avrebbero solo una donna in giunta, mentre gli altri sei assessori verrebbero equamente divisi tra la Lega e i “totiani”. In tutte e tre le formazioni, la carica di segretario dell’ufficio di presidenza apparterrebbe a Fratelli d’Italia.

In questo panorama, Matteo Salvini è arrivato, senza preavviso, a Corte Lambruschini, domenica (la sala era prenotata, ma l’invito ai media è arrivato appena un’ora prima), per una conferenza assieme a Edoardo Rixi, in cui è stata ribadita la loro fretta nell’iniziare a lavorare, come sta già avvenendo in Veneto o nelle Marche; il messaggio è arrivato forte e chiaro: basta tentennamenti e ritardi sulla nuova giunta, è ora di partire.

Il governatore rieletto ha spiegato che sta aspettando solamente alcune preferenze, ma che se queste non saranno date, procederà come ritiene più opportuno: quello che sostanzialmente vorrebbe, è soddisfare non solo i partiti, ma anche le persone che saranno incaricate dell’amministrazione della nostra bellissima Regione e che dovranno spendersi per la loro nuova mansione.

Il primo consiglio regionale sarà martedì 27 ottobre: per quella data, dice Giovanni Toti, saranno pronti e operativi. Il ritardo nella scelta serve anche a valutare la capacità e l’attinenza delle singole professionalità che saranno nominate, per riuscire a svolgere al meglio i loro compiti, e recuperare i deficit degli anni passati.

Alessandro Capuano

Romano d’adozione, mi occupo di digitale da quando, a 12 anni, mi hanno regalato la prima console. Sono un fotografo incompetente ma curioso. La politica economica mi appassiona da sempre.

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