Luigi Provini: perchè per l’estrazione petrolifera dobbiamo affidarci all’EETCT

Luigi Provini, personaggio noto nel mondo della Formula Uno e imprenditore, promuove da tempo la tecnologia EETCT, all’avanguardia per ciò che concerne l’estrazione di petrolio, a prescindere dalla riserva e dal luogo nel quale il pozzo è situato. Un nuovo modo di estrarre il greggio dai pozzi più rispettoso dell’ambiente per via del minore bisogno di bruciare carburante durante la procedura.

L’Environmental ThermoChemical Treatment (EETCT) è in grado di rendere l’estrazione del petrolio molto più produttiva riducendo non solo l’impatto sull’ambiente ma anche i costi della procedura stessa.  Una tecnologia che nasce dalle menti eccelse di un gruppo di scienziati russi e che Luigi Provini, cittadino italiano residente a Dubai da oltre venti anni, ha promosso comprendendone tutte le incredibili caratteristiche.

Lo scopo dell’EETCT è quello di rendere l’estrazione del petrolio più veloce e pulita, due fattori che vengono continuamente perseguiti e inseguiti da coloro che posseggono pozzi petroliferi: solo in questo modo infatti è possibile ottenere un prodotto di livello. Quando si estrae il greggio si è costretti ad affrontare due grandi problemi: il primo è quello della rottura della superficie del serbatoio creando fessure sufficienti per poter procedere all’estrazione e l’elevata viscosità del petrolio di alcuni depositi.

Generalmente ad essere utilizzato è il metodo della fratturazione idraulica, un approccio che non viene messo da parte del tutto dalla nuova tecnologia promossa da Luigi Provini, ma che viene integrato dall’EETCT e quindi dalla procedura che usa miscele binarie per portare a compimento il lavoro.

Per miscela binaria si intende un prodotto composto da due differenti sostanze chimiche, dove i diversi elementi della miscela non sono omogenei. Le proprietà di tali miscele dipendono dalla composizione delle due sostanze chimiche utilizzate, il rapporto con il quale sono mescolate, la dimensione delle particelle coinvolte e anche il modo in cui sono messe in relazione.

Sostanze che già in passato erano state utilizzate in ambito petrolifero ma che mai erano state applicate all’estrazione in questo modo, ottenendo dei vantaggi tanto importanti come quelli palesati dalla tecnologia EETCT promossa da Luigi Provini. Mentre una volta si utilizzavano per pulire i pozzi, oggi queste miscele diventano parte integrante del processo di estrazione.

Le reazioni termochimiche che vengono scatenate producono una quantità molto importante di gas che fa pressione e che si traduce in una grande quantità di crepe che favoriscono ovviamente le possibilità di una estrazione più fluida e la formazione di una enorme quantità di calore che scalda il petrolio e ne riduce la viscosità.

I maggiori produttori di petrolio nel mondo sono gli Stati Uniti con 19,47 milioni di barili al giorno, seguiti dall’Arabia Saudita e i suoi 11,62 milioni di barili giornalieri e dalla Russia, in grado di produrre 11,49 milioni di barili al giorno.

L’EETCT promosso da Luigi Provini, sfruttando la procedura basata su miscele binarie, riesce a rendere più proficua l’attuale fratturazione idraulica usata, scatenando delle reazioni chimiche capaci di frantumare la formazione contenente greggio con più facilità riuscendo ad evitare allagamenti del serbatoio come spesso accade con la tradizionale tecnica di estrazione.

La corretta gestione della reazione ottenuta nel corso della procedura riesce ad eliminare qualsiasi tipo di pressione pericolosa che potrebbe danneggiare sia la struttura estrattiva che inficiare la qualità del greggio.

Un confronto tra la tecnologia EETCT e quello conosciuto come il metodo a vapore riscaldato evidenzia come la procedura basata su miscele binarie consenta di estrarre greggio da qualsiasi tipo di collettore e consenta di ottenere un effetto “irrigazione” dalle 10 alle 20 volte più basso di quello della fratturazione idraulica.

È possibile inoltre registrare un forte risparmio non solo per ciò che concerne la preparazione del greggio per l’estrazione ma anche per quel che riguarda l’efficienza dell’estrazione stessa e i costi relativi all’apertura di nuovi pozzi.

La tecnologia promossa da Luigi Provini può essere utilizzata anche a profondità superiori a 800–900 m: non c’è perdita di calore come accade con il vapore perché comporta, in questo caso, il trasporto di elementi freddi a qualsiasi profondità e la reazione avviene direttamente nel pozzo, o immediatamente vicino al pozzo.  Le miscele binarie utilizzate producono solo dei leggeri gas di condensazione che aumentano la pressione nello strato produttivo e sciogliendosi nel greggio ne diminuiscono la viscosità.

Ci sono voluti anni di studio dello staff a disposizione di Luigi Provini per riuscire a mettere a punto una simile tecnologia, più ecosostenibile per l’ambiente ed economica per gli investitori. Grazie alla tecnologia EETCT è possibile estrarre più petrolio ed estrarne di più pulito, riuscendo a risparmiare sui costi di estrazione, ottenendo un idrocarburo di maggiore qualità.

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