Luigi Provini: così la tecnologia EETCT cambierà l’estrazione petrolifera

Luigi Provini, imprenditore italiano residente a Dubai da oltre venti anni e noto per il suo passato nella Formula Uno, ha sostenuto con grande impegno l’uso delle miscele binarie all’interno del settore petrolifero, supportando un gruppo di scienziati russi nella messa a punto dell’EETCT, una tecnologia più pulita ed efficace di estrazione del petrolio.

I Gp di F1 sono delle occasioni straordinarie per fare pubbliche relazioni e creare nuovi contatti e Luigi Provini ha colto immediatamente quanto importante fosse trovare degli strumenti all’avanguardia e di comprovata validità per ciò che concerne il petrolio e i suoi derivati: la Formula 1 rappresenta la massima espressione nell’ambito delle corse automobilistiche. Non solo perché attrae i migliori piloti e le squadre più grandi, ma perché favorisce anche la conoscenza delle menti più acute nel design, nelle innovazioni tecnologiche, nell’elettronica e nell’ingegneria.

Una tecnologia basata sulle miscele binarie come l’EETCT promossa da Luigi Provini è adatta per divenire parte di diverse strategie di guadagno legate ai pozzi petroliferi, dato che le composizioni ad alta energia delle miscele binarie contenute nei brevetti hanno creato nuove possibilità per l’applicazione dell’estrazione termochimica.

Luigi Provini, proprio grazie alla sua esperienza nel settore della Formula Uno, ha avuto modo di promuovere questa tecnologia avanzata presso diverse società governative in tutto il mondo, dai Paesi asiatici passando per Europa e America.

Quello che è importante comprendere delle miscele binarie e delle loro reazioni è che una corretta applicazione, come quella legata alla tecnologia promossa dall’imprenditore italiano, consente di ampliare in modo esponenziale i suoi campi di applicazione.  Il rilascio di idrogeno causato dalla reazione termochimica di EETCT risulta essere così penetrante da facilitare in modo netto sia lo sviluppo delle fratture esistenti in un pozzo sia la creazione di nuovi rami di frattura negli strati produttivi.

Gestendo le reazioni delle miscele binarie con acqua all’interno degli strati produttivi è possibile ridurre la quantità della stessa nello strato e consentire l’estrazione da pozzi allagati prima inefficienti e ancora ottenere un buon supporto per la classica fratturazione idraulica in pozzi situati o da costruire in luoghi troppo impervi.

La tecnologia EETCT promossa da Luigi Provini è in grado di lavorare in condizioni di temperatura molto diverse tra loro: la sua efficacia è stata confermata, dopo numerosi esperimenti, anche a -20 °C, in Russia. Una peculiarità che rende questo approccio all’estrazione del greggio perfetto per riaprire i pozzi dove rimangono grandi quantità di petrolio che sono state “preservate” dagli alti livelli di allagamento.

EETCT può essere quindi usata non solo nei normali pozzi petroliferi per i quali è strumento di abbattimento di costi e di maggiore produzione, ma anche per quei pozzi che sono stati chiusi o non utilizzati perché non più redditizi per via del manifestarsi di condizioni avverse, come allagamenti per l’appunto o difficoltà ad estrarre per problemi di fratturazione.

Pensando alla potenziale quantità di greggio al momento difficile da raggiungere è facile comprendere come questa tecnologia possegga un enorme potenziale, sia in termini di produzione aggiuntiva di petrolio da questi pozzi, ma anche in risparmio sui costi per l’apertura di nuovi.

Sebbene la domanda giornaliera di petrolio nel 2020 sia drasticamente calata a causa delle restrizioni globali agli spostamenti e ai lockdown, il crollo della domanda è stato parzialmente contenuto con la ripresa delle attività produttive.

Sono molte le sacche di petrolio pesante che non aspettano altro di essere sfruttate: la tecnologia EETCT promossa da Luigi Provini è teoricamente perfetta per poter estrarre il greggio anche in queste zone di solito impervie e di difficile utilizzo con la tecnologia classica, essendo essa un metodo di riscaldamento del petrolio basato su una reazione termochimica di Binary Mixtures (BM) che provoca un forte rilascio di energia ma rispettando standard di sicurezza molto elevati.

Senza contare che il sistema da applicare ai giacimenti di petrolio non solo è completamente mobile ma una volta consegnato, con container adatti sia al viaggio di terra che per mare, è in grado di operare in modo efficace su più di 100 pozzi verticali all’anno.

È importante ricordare che la reazione termochimica ottenuta con le miscele binarie è in grado di abbassare la viscosità del petrolio e grazie al forte rilascio di gas rende possibile l’aumento della pressione intorno al pozzo, favorendo l’estrazione del greggio.

Anni di esperienza nel mondo della Formula Uno hanno dato modo a Luigi Provini di essere parte di un progetto in grado di rappresentare un vero proprio punto di svolta nel settore degli idrocarburi e del loro sfruttamento.

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