La Cina, Hong Kong e l’estradizione. Storia e misteri

Quasi tre anni fa, Hong Kong era in subbuglio per l’arresto di cinque librai locali nella Cina continentale.

Da una piccola libreria nel vivace quartiere di Causeway Bay, avevano venduto libri di satira politica sui governanti della Cina. Alcuni di loro erano stati fatti sfilare alla televisione di stato cinese confessando reati di “commercio illegale”.

Quattro furono arrestati mentre viaggiavano, ma uno pare che sia stato preso in Thailandia. Ciò ha immediatamente sollevato il timore di essere stato illegalmente prelevato dagli agenti cinesi. Quando un altro dei librai è stato rilasciato su cauzione, è tornato a Hong Kong. Ha detto di essere stato costretto a confessare ma non sarebbe mai tornato in Cina per affrontare le accuse.

Le persone che tramavano contro la Cina scomparivano da Hong Kong

Hong Kong e Cina, uniti ma divisi

Hong Kong ha una propria forza di polizia e le forze dell’ordine cinesi non hanno giurisdizione nell’ex colonia britannica. Questo è l’accordo che ha visto il passaggio della città al dominio cinese nel 1997.

L’ex capo della sicurezza di Hong Kong, Lai Tung-Kwok, all’epoca fu molto chiaro sulla posizione del territorio: “Non esiste alcun accordo legale per il trasferimento di una persona alle autorità del continente e il governo di Hong Kong gestirà tutti i casi in conformità con la legge di Hong Kong“, ha detto ai giornalisti a luglio 2016.

Ora, il governo di Hong Kong sta portando avanti un piano molto controverso per consentire alcune estradizioni verso la Cina continentale.

I critici sostengono che gli emendamenti proposti espongono chiunque nell’ex colonia britannica al sistema giudiziario cinese profondamente compromesso, ma il governo sostiene che esistono tutele per affrontare tali timori.

La Cina ha sempre negato le accuse di aver “rapito” persone che considera fuggitivi, ma questo rimane un fattore importantissimo nell’enorme opposizione al disegno di legge e diversi casi noti hanno alimentato tali timori.

Gui Minhai. Scomparso in Tailandia

Gui Minhai, fece scalpore quando scomparve in Tailandia nel 2015, prima di riapparire in Cina dove è stato detenuto per un incidente automobilistico avvenuto nel 2003.

Gui era uno dei numerosi proprietari della Causeway Bay Bookstore di Hong Kong, che vendeva libri di satira sul governo cinese. Anche tutti gli altri librai che lavoravano lì scomparvero e alla fine riemersero in arresto in Cina.

Gui però è cittadino svedese, e la Svezia inviò subito degli investigatori in Thailandia per controllare la situazione.

L’emittente statale cinese in seguito trasmise le immagini della “confessione” di Gui, dove disse di essere tornato volontariamente in Cina per consegnarsi. Ma i critici sostengono che Gui sia stato costretto a fare la confessione sotto pressione.

Un tribunale cinese lo ha condannato a due anni di carcere per l’incidente d’auto. È stato rilasciato nel 2017, solo per essere nuovamente detenuto l’anno successivo quando andò a Shanghai sotto la scorta di due diplomatici svedesi. Non è mai stato visto in pubblico da allora.

La figlia di Gui, Angela, ha iniziato una campagna mediatica per la liberazione di suo padre, culminata in un incontro a Stoccolma all’inizio di quest’anno tra lei, l’ambasciatore svedese in Cina all’epoca, Anna Lindstedt e “un gruppo di uomini d’affari cinesi”.

Ha poi detto che uno degli uomini d’affari le ha fatto pressione per accettare un accordo in cui suo padre sarebbe andato in giudizio e sarebbe stato condannato a “alcuni anni” di prigione, e in cambio avrebbe interrotto ogni pubblicità sulla detenzione di suo padre. Nulla è stato realizzato dopo la riunione e la Svezia ha licenziato la signora Lindstedt per averla organizzata.

Xiao Jianhua il miliardario scomparso

Imprenditore miliardario scomparso nel nulla

Il miliardario cinese era ospite del lussuoso Four Seasons Hotel sull’isola di Hong Kong prima di sparire una mattina d’inverno nel 2017.

Il signor Xiao ha iniziato la sua carriera negli anni ’90 vendendo personal computer dopo la laurea alla Peking University. Il Financial Times disse che l’uomo aveva forti legami con famiglie di leader comunisti dopo essersi schierato con il partito contro le proteste studentesche a Pechino nel 1989. Nel 2016, il suo patrimonio netto è cresciuto fino a $ 6 miliardi.

La sua famiglia ha denunciato la sua scomparsa alle autorità di Hong Kong, ma l’ha cancellata il giorno dopo, dicendo che avevano “ripreso contatto” con il signor Xiao.

La polizia di Hong Kong disse che il filmato di sorveglianza mostrava che il signor Xiao non ha lasciato l’hotel contro la sua volontà, ma si è rifiutata di pubblicare il filmato.

In seguito, Xiao ha rilasciato una dichiarazione in cui diceva di ricevere cure mediche all’estero. Elogò lo “stato di diritto” nel governo cinese e negò fermamente di essere stato rapito e portato nel continente cinese.

Una delle ipotesi è che fosse ricercato per frode finanziaria, ma la Cina non ha dato una spiegazione chiara.

Wang Bingzhang

Wang è conosciuto per aver fondato il Partito Democratico Cinese nel 1998, che ha denunciato il metodo di governo in Cina. Ha viaggiato in Vietnam nel 2002 per incontrare i dirigenti sindacali cinesi locali prima di scomparire.

La polizia cinese ha dichiarato di aver trovato l’attivista nella regione di confine del Guangxi. I resoconti dei media all’epoca ipotizzavano che i lo avessero rapito in Vietnam e poi protato nel Guangxi, dove fu formalmente arrestato.

Human Rights Watch ha detto che Wang è stato “rapito” in Vietnam e portato in Cina, dove è stato riconosciuto colpevole di terrorismo e spionaggio per Taiwan e condannato all’ergastolo. 

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