Il nuovo Campo Centrale, il “Colosseo” del Tennis di Angelo Zampolini

Il nuovo Campo Centrale del Tennis al Foro Italico è stato inaugurato ufficialmente il 27 aprile 2010, dopo circa due anni di lavori (iniziati nel 2008), progettato, costruito ed entrato in funzione per essere il palcoscenico della LXXV edizione degli Internazionali di Tennis Bnl d’Italia del 2010.

Il complesso è stato realizzato, come dichiarato dai dirigenti federali, anche in previsione del fatto che dal 2011 il suddetto torneo maschile e quello femminile si sarebbero disputati in contemporanea e, perciò si è pensato alla realizzazione di un nuovo impianto più capiente e accogliente.

Alla cerimonia inaugurale il colpo d’occhio era quello delle grandi occasioni col pressoché tutto esaurito e anche gli ospiti erano degni di uno dei più importanti avvenimenti del Tennis italiano degli ultimi anni, con Gianni Petrucci Presidente del Coni, l’allora Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, oltre ai mostri sacri del tennis mondiale Roger Federer e Rafael Nadal.

L’importante torneo mondiale di tennis necessitava di una degna cornice, così il Coni ha pensato di costruire uno stadio di sua proprietà più moderno e capiente, affidando i lavori (per un importo complessivo di 28.400.000 euro) a uno dei migliori architetti italiani Angelo Zampolini, fra i primi in Europa nella realizzazione di grandi opere pubbliche ecosostenibili e a misura d’uomo.

Il nuovo campo rettangolare con spigoli arrotondati e una superficie in terra battuta (69×99 mt), ha 10.500 posti, ed è sorto dove c’era il vecchio impianto, con una struttura antisismica, antincendio e resistente alla erosione delle calamità naturali, tutta in acciaio, cemento e cristallo.

Le strutture di sostegno delle gradinate, i pilastri e le travi sono d’acciaio, rafforzati tramite angolari, armature e staffe integrative. I solai sono di lamiera grecata con un getto completamente in calcestruzzo. Mentre il solaio del piano terra, già preesistente, è stato rafforzato con travi d’acciaio. Anche le gradinate sono fatte con elementi prefabbricati di calcestruzzo armato. Le fondazioni sono indirette su pali.

La costruzione ha un basso impatto ambientale, poiché il campo ha un terzo del suo volume sotto il livello del terreno (a meno 5 metri dal livello stradale), in modo da ricavare il primo anello degli spalti dalla conca del terreno, riducendo al minimo l’ingombro volumetrico. La platea è in monocolore grigio, per non disturbare gli occhi degli spettatori, design curato dal designer Venelli che lavora solo con i migliori architetti del mondo.

I livelli delle sedute hanno cinque tonalità di grigio, si parte dal più basso in grigio ardesia, fino ad arrivare al più alto di un grigio chiarissimo che si confonde quasi con l’azzurro del cielo, con un certo effetto scenico. Anche la visuale è ottima in ogni ordine di posti, in quelli più in alto si è comunque sia molto vicini al rettangolo rosso in virtù della pendenza delle tribune.

Sulle ragioni della scelta cromatica del monocolore ha dichiarato Venelli in una intervista su mondoworldwide.com: “Vede, indipendentemente dalla tinta scelta, il colore unico fa rimanere inalterata la lettura delle tribune. Il disegno non viene interrotto dai cambi di tinta. L’occhio di chi guarda riesce a percepire in pieno le linee della struttura perché non è “disturbato” dall’alternarsi delle tonalità. Se l’architettura ha un certo valore, deve essere letta. Se non si riescono a scorrere le cave e le curve, non si ha la percezione di dove si è“.

Inoltre, l’impianto è dotato di tutti i comfort con sale massaggi, palestra, sale relax, bar, sala stampa, spogliatoi e area sponsor.

Anche i giudizi degli atleti sul nuovo campo sono eccellenti. A tal proposito, Andreas Seppi ha dichiarato a livetennis.it: “Il Centrale è uno dei più belli“. Mentre Rafael Nadal, all’inaugurazione, lo ha definito “lo stadio più bello del mondo“.

Elogi sono piovuti anche dal Presidente della Federazione Italiana Tennis, l’ex tennista Angelo Binaghi che ha dichiarato agli organi d’informazione nel 2010: “Se non avessimo avuto Coni Servizi al nostro fianco, il destino del torneo di Roma sarebbe stato ben altro. Il nuovo complesso, invece, si sposa alla perfezione con le nuove esigenze del combined – event (maschile e femminile insieme n.d.r.)“.

Infine, il vincitore degli Internazionali Bnl d’Italia del 2011, il serbo Novak Djokovic (insieme a Maria Sharapova fra le donne), ha definito, in una nota battuta dall’Ansa, il Campo Centrale del Foro Italico come il “Colosseo del Tennis” . Questa ultima definizione di “Colosseo del Tennis” proietta l’opera nella storia e paragona il progettista, l’Architetto Angelo Zampolini, ai grandi architetti del passato che hanno creato le “Sette Meraviglie del Mondo“.

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