E’ stata messa in vendita quando il governo in carica era ancora quello di Gentiloni, ma il decreto passato più volte sia al Senato che alla Camera è stato votato da questo parlamento eletto pochi mesi fa. Ora l’Alitalia può essere definitivamente ceduta.
Viene spostato dal 30 aprile 2018 al 31 ottobre 2018, il termine previsto relativo all’espletamento della procedura di cessione delle attività industriali facenti capo all’amministrazione straordinaria di Alitalia – Società Aerea Italiana S.p.a.; La proroga è disposta in relazione “agli sviluppi intervenuti nel quadro della procedura di cessione, che non può a oggi essere definita mediante l’individuazione di un soggetto aggiudicatario“, al fine di “consentire la massimizzazione dei risultati conseguibili a beneficio dei creditori sociali, dell’occupazione e della conservazione del patrimonio produttivo dell’impresa.”
Il contratto di governo firmato dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle prevede che Alitalia “non vada semplicemente salvata in un’ottica di mera sopravvivenza economica bensì rilanciata, nell’ambito di un piano strategico nazionale dei trasporti che non può prescindere dalla presenza di un vettore nazionale competitivo”.
Matteo Salvini ha più volte detto però che Alitalia non deve essere venduta a pezzi e, se necessario, il governo deve intervenire per rilanciare la compagnia aerea.
Per il presidente dell’Enac, Vito Riggio, lo Stato ha garantito il monopolio ad Alitalia nel passato ma oggi non lo si può più fare. È “illusorio pensare alla salvezza stando da soli. Bisogna entrare in una grande alleanza strategica”, ha concluso.
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