Papa Francesco ha usato il tradizionale messaggio del giorno di Natale per chiedere “pace per Gerusalemme” e dialogo tra israeliani e palestinesi.
Riconoscendo le “crescenti tensioni” tra loro, ha sollecitato una “soluzione negoziata … che consentirebbe la coesistenza pacifica di due stati”. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha recentemente annunciato che l’America riconosce Gerusalemme come capitale di Israele.
La mossa controversa ha attirato la condanna internazionale.
La scorsa settimana, i membri delle Nazioni Unite hanno appoggiato decisamente una risoluzione non vincolante che diceva che tutte le decisioni riguardanti lo status di Gerusalemme erano “nulle” e devono essere cancellate. I palestinesi vogliono che Gerusalemme Est sia la loro futura capitale e tutti i paesi mantengono le loro ambasciate a Tel Aviv. Il Papa ha pronunciato il suo discorso Urbi et Orbi, che in latino significa “Alla città e al mondo”, in piazza San Pietro.
“In questo giorno di festa chiediamo al signore pace per Gerusalemme e per tutta la Terra Santa”, ha detto alla folla. “Preghiamo affinché la volontà di riprendere il dialogo possa prevalere tra le parti e che possa essere finalmente raggiunta una soluzione negoziata, che permetta la coesistenza pacifica di due Stati entro i confini reciprocamente concordati e internazionalmente riconosciuti”.
Il discorso del pontefice ha toccato altre questioni internazionali urgenti, dalla crisi migratoria ai conflitti in Siria e in Iraq, dal Venezuela alla Corea del Nord.
Perché Gerusalemme conta così tanto?
Gerusalemme è sede di siti sacri all’ebraismo e all’Islam e, a causa del suo ruolo nella vita di Gesù, la città è anche uno dei luoghi più sacri per i cristiani. Lo stato della città va al cuore del conflitto israelo-palestinese. Israele considera Gerusalemme come la sua capitale “eterna e indivisa”, mentre i palestinesi rivendicano Gerusalemme Est – occupata da Israele nella guerra del Medio Oriente del 1967 – come la capitale di un futuro stato palestinese.
La sovranità israeliana su Gerusalemme non è mai stata riconosciuta a livello internazionale e, secondo gli accordi di pace israelo-palestinesi del 1993, lo status finale di Gerusalemme è destinato a essere discusso nelle ultime fasi dei colloqui di pace. Dal 1967, Israele ha costruito una dozzina di insediamenti, che ospitano circa 200.000 ebrei, a Gerusalemme est. Questi sono considerati illegali secondo la legge internazionale, sebbene Israele lo contesti.