Scuola in presenza, rischi e opportunità

Oltre l’80% del personale scolastico è stato vaccinato“. Ad affermarlo è il presidente dell’Associazione Nazionale dei Presidi (Anp), Antonello Giannelli.

E’ ormai imminente il rientro a scuola per seguire le lezioni in presenza di almeno 5,6 milioni di alunni: quasi il 66% degli 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie: due su tre.

Quelli che sono i più piccoli tra gli alunni che andranno in presenza sono circa 2,7 milioni dalla scuola dell’infanzia e del primo ciclo, ammessi a scuola dal DL 44, anche se si trovano in regioni classificate in zona rossa. Per le stesse ragioni nelle regioni in zona rossa potranno accedere ai servizi per la prima infanzia (asili nido, 0-3 anni) anche 212 mila bambini.

Più precisamente, saranno 5.568.708 gli alunni di scuole statali e paritarie che potranno seguire le lezioni in presenza su un totale di 8 milioni e 506mila. I dati comprendono anche i bambini e gli alunni da settimane esclusi dalle attività educative in presenza a scuola: torneranno in classe 832mila bambini di scuola dell’infanzia (3-6 anni), 1,5 milioni di alunni di scuola primaria e 342mila del primo anno di scuola secondaria di I grado.

Le regioni più interessate da questa riapertura in presenza sono la Lombardia con 785.910 (e 615.903 in DAD), il Lazio con 687.592 (e 133.737 in DAD), il Veneto con 573.694 (e 106.402 in DAD), la Campania con 484.731 (e 460.262 in DAD) e l’Emilia Romagna con 335.580 alunni (e 284.843 in DAD).

Con la quasi totalità degli alunni in presenza (82-83%) le Isole: la Sicilia con 614.891 e la Sardegna con 170.004. Complessivamente vi saranno 5,6 milioni (65,5%) di alunni in presenza a scuola e 2,9 milioni (34,5%) in DAD, con la consueta alternanza del 50% per gli studenti delle superiori nelle regioni in cui è consentito.

Non abbiamo avuto alcuna informazione sul tracciamento per gli studenti – spiega Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi – non c’è un’iniziativa in tale senso e temo che il problema sia nella difficoltà dell’organizzazione logistica per fare i tamponi“, spiega Antonello Giannelli, presidente dell’associazione nazionale Presidi intervenuto su Il Messaggero.

E anche sui trasporti resta tutto fermo: “Anche per quel che riguarda i mezzi di trasporto pubblico non è cambiato molto. C’è la paura di ritrovarci a dover chiudere tutto di nuovo, un nuovo stop che andrebbe a bloccare tutto di nuovo. Per questo siamo pronti a recepire eventuali nuove regole qualora il Cts decidesse di darne“.

Niccolò Giraudo

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