Riforma della scuola. Pronta la fiducia

Matteo Renzi continua la sua linea di fermezza e di dialogo per portare avanti l’approvazione del Ddl scuola in tempo per assumere i 100mila insegnanti precari già quest’anno. Probabile la soluzione sul maxiemendamento votato con la fiducia, per bypassare le opposizioni come il Movimento 5 stelle che vuole fare ostruzionismo al parlamento.

In una riunione con i capigruppo di Camera e Senato Ettore Rosato e Luigi Zanda  alla quale hanno partecipato anche i parlamentari del Pd che hanno seguito il provvedimento “Buona Scuola” e le ministre Stefania Giannini e Maria Elena Boschi, il premier ha dato la linea: presentare già martedì un maxiemendamento ovvero un solo emendamento che contiene tutte le modifiche necessarie secondo il governo  sul quale poter mettere la fiducia se – come molto probabile – le opposizioni non ritireranno i circa 3mila emendamenti.

Lo strumento della fiducia sara’ usato, dice Ettore Rosato al Gr1, “per impedire che l’ostruzionismo interrompa il percorso parlamentare. Si va avanti con decisione e con la massima collaborazione a trovare le intese piu’ ampie possibili, ma con l’idea che i tempi sono molto stretti per procedere alle assunzioni fin dall’inizio del prossimo anno scolastico”.

Quello di Renzi, aggiunge, “non e’ un cambio di strategia, e’ un messaggio molto chiaro. Chiediamo a tutti di collaborare in una riforma che serve al Paese. Noi chiediamo di rinunciare all’ostruzionismo per consentire una rapida approvazione che consenta di rispettare anche i tempi necessari e burocratici per procedere a 100mila assunzioni”.

Il Movimento cinque stelle però annuncia che manterra’ i suoi emendamenti. “Ai ricatti del governo non cediamo – affermano i parlamentari grillini delle commissioni Cultura – non ritireremo i nostri emendamenti perche’ sono tutti emendamenti di merito. Ritirarli significherebbe prestare il fianco a un governo che sta distruggendo la scuola pubblica italiana e voltare le spalle a insegnanti, studenti e famiglie che da mesi chiedono di ritirare questa riforma irricevibile”.

Il capogruppo di Sel Arturo Scotto taglia corto: “non chiedano alle opposizioni cio’ che governo non fa.
Il ritardo su scuola nasce dai pasticci, dalle scelte sbagliate e da indecisioni tutte interne al Pd”. “Fare subito un decreto per la stabilizzazione dei docenti precari e’ l’ unica soluzione che ha il governo. In caso contrario non pensino di utilizzare ricatti per impedire al Parlamento di fare una buona legge per la scuola, quella vera”.

E anche Scelta civica non mostra di aver particolarmente apprezzato l’idea del vertice di stamane e chiede uguale attenzione da parte del premier altrimenti la riforma “sara’ approvata dal solo Pd, e da quanti sono disposti a fare le ruote di scorta che votano a comando. Sicuramente non noi”.
Anche il fronte sindacale fibrilla ancora.

Susanna Camusso e’ molto chiara: “Mi suona come una gigantesca presa in giro, e’ sempre piu’ insopportabile” ha commentato il segretario generale della Cgil. “Il 5 maggio, dopo il piu’ grande sciopero della storia nel mondo della scuola, il governo ha detto che bisognava aprire un confronto a Palazzo Chigi ma stiamo ancora aspettando la convocazione, forse hanno perso il nostro indirizzo. Adesso scopriamo che c’e’ fretta, quindi immagino maxiemendamento e fiducia”. Insomma, per Camusso “Credo si sia andati oltre la normale dialettica nel rapporto tra le parti e che non ci sia nessun rispetto dei soggetti collettivi”.

Ma la vicesegretaria del Pd Debora Serracchiani le risponde a stretto giro di posta: “Siamo al paradosso. Per la Camusso e’ insopportabile l’impegno del governo di condurre rapidamente in porto una nuova organizzazione della scuola con la garanzia di assumere 100mila precari? Questo atteggiamento lascia sbigottiti. Non si e’ mai visto un sindacato che si lamenta mentre si stabilizzano cosi’ tanti lavoratori”.

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