Per chi non lo sapesse i mercenari del gruppo Wagner, diventati noti a tutti per la loro presenza nella guerra in Ucraina sono presenti in oltre 20 Paesi al mondo e soprattutto in Africa.
Una delle posizioni più redditizie per cui il gruppo russo di Yevgeny Prigozhin combatte è nella Repubblica Centrafricana.
Perché i Wagner sono anche lì? Semplicemente per appropriarsi delle enormi riserve minerarie oltre che allargare il potere politico e territoriale di Putin.
Gli scontri avvengono in un contesto di crescente instabilità nel Paese ricco di risorse, che negli ultimi anni è diventato uno dei principali centri di influenza della Russia nell’Africa sub-sahariana.
L’offensiva del governo è guidata da alcuni dei circa 1.000 combattenti Wagner di stanza in Repubblica Centrafricana dal 2018.
In Repubblica Centrafricana, i combattenti di Wagner hanno difeso il regime di Faustin-Archange Touadéra dai vari attacchi dei ribelli alla capitale, Bangui, e sono stati accusati di violazioni dei diritti umani.
Gli scontri sono iniziati due settimane fa in una cittadina vicino al confine con il Camerun e il Ciad, contrapponendo i ribelli ai russi e alle truppe governative. La violenza è divampata di nuovo vicino al confine sudanese. Tra i sette e i 17 combattenti Wagner sono compresi tra le dozzine di vittime, hanno affermato fonti ribelli.
“Abbiamo perso due combattenti e avuto molti feriti, ma li abbiamo sconfitti e confiscato molti camion militari. Abbiamo organizzato un’imboscata e loro sono caduti nella trappola”, ha detto Ahmadou Ali, un alto dirigente della coalizione ribelle dei patrioti per il cambiamento.
Gli esperti affermano che è difficile stabilire cifre affidabili, ma è chiaro che Wagner ha subito perdite relativamente pesanti.
Ali ha detto che le forze della Repubblica Centrafricana non si sono unite ai combattimenti. “È stata una battaglia tra noi e i russi. Hanno usato solo le truppe governative per legittimare le cose. I russi hanno preso tutto il paese. Sono ovunque: fanno la guardia ai confini e li vedi ovunque ci siano risorse preziose. Hanno rubato tutte le nostre risorse”, ha detto.
Sebbene la presa del potere di Touadéra rimanga forte, la nuova violenza suggerisce una maggiore instabilità nella Repubblica centrafricana rispetto agli ultimi anni. Il Paese, uno dei più poveri al mondo, sta affrontando il collasso economico. Anche una serie di cambiamenti nell’allineamento dei poteri regionali negli ultimi mesi ha sollevato le tensioni.