Mafia Capitale, nuova serie di arresti

Il sindaco Ignazio Marino
Mafia Capitale, il sindaco Ignazio Marino

Roma, 4 giugno – Una nuova ondata di arresti scuote il mondo politico romano, nel secondo capitolo dell’inchiesta Mafia Capitale, condotta dalla procura di Roma e dai carabinieri del Ros. Sono in tutto 44 gli arresti, eseguiti nel Lazio, in Sicilia e in Abruzzo per associazione a delinquere e altri reati.

Sullo sfondo il business legato ai flussi migratori e alla gestione dei campi di accoglienza per migranti. Tra gli arrestati ci sono anche l’ex presidente del Consiglio Comunale di Roma, Mirko Coratti e Luca Gramazio.

Numerose le registrazioni telefoniche ascoltate dalle autorità: da qui emergono tutti i procedimenti e i patti stretti per coordinare il lavoro. Nell’ordinanza di custodia cautelare, emessa su richiesta della procura distrettuale antimafia di Roma, vengono ipotizzati a vario titolo i reati di associazione di tipo mafioso, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazione, trasferimento fraudolento di valori e altro ancora. Ci sono anche 21 persone indagate, al momento a piede libero.

Subito si sono sentite le reazioni; la Cei, tramite il segretario generale mons. Nunzio Galantino, ha dichiarato: “Lucrare sugli immigrati è inciviltà.” Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, è intervenuto: “Non mi dimetto. Arresti in maggioranza? Bene se colpevoli.” Ha poi aggiunto: “Dimissioni? Continuiamo in questo modo. Stiamo cambiando tutto.”

Salvini, segretario federale della Lega Nord, continua la sua campagna e scrive sul profilo Facebook: “Mafia capitale, altri 44 arresti per il business degli immigrati. Fermare subito le partenze e gli sbarchi, bloccare subito tutti gli appalti! Altro che buono, accoglienti e solidali… sono ladri! Renze e Alfano spargono clandestini negli alberghi di mezza Italia, capito chi ci guadagna?”.

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