Legge elettorale: Regge accordo, saltano capilista bloccati

La Commissione Affari costituzionali della Camera ha detto si ad un emendamento che toglie i capilista bloccati, come insistentemente veniva richiesto dlla minoranza interna del Pd, Si, Mdp, CI, Lega e Des-Cd. Con questa modifica in ogni circoscrizione la graduatoria degli eletti che spettano a ciascun partito non inizia più dal capolista della lista proporzionale: saranno prima eletti i candidati arrivati primi nei rispettivi collegi, poi i candidati della lista proporzionale, e infine i restanti candidati nei collegi uninominali.

La legge elettorale andrà comunque in Aula martedì 6 giugno, come ha stabilito la conferenza dei capigruppo, anche se non dovessero essere votati tutti gli emendamenti. Lo ha detto il presidente della Commissione affari costituzionali della Camera, Andrea Mazziotti, in una breve pausa dei lavori. “Ci sono ancora numerosi emendamenti accantonati – ha ricordato – e che riguardano alcuni nodi che la maggioranza che sostiene la legge deve sciogliere: penso alle quote di genere, alle firme a sostegno delle liste e dei candidati, all’ordine di elezione all’interno delle circoscrizioni. Se verranno sciolti tali nodi il relatore ce lo comunicherà dando il parere sugli emendamenti e li voteremo“. E se non si dovessero votare tutti gli emendamenti? “Andremo in Aula – ha risposto Mazziotti – con quello che abbiamo votato”.

La Commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato l’emendamento del Pd Alan Ferrari che diminuisce il numero dei collegi uninominali con riparto proporzionale da 303 a 225, così da superare il problema dei collegi sopranumerari (un vincitore di un collegio potrebbe non essere eletto). L’emendamento aumenta anche il numero delle circoscrizioni da 27 a 28, aggiungendone una quarta in Lombardia. E’ il primo degli emendamenti frutto dell’accordo Pd-M5s-Fi-Lega.

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