I leader europei si sono confrontati lunedì sulla crisi umanitaria nel Mediterraneo. Ben 900 migranti sono morti al largo della costa libica durante il fine settimana e questa tragedia ha indotto a chiedere un nuovo approccio per il numero in aumento di rifugiati che arrivano dall’Africa e il Medio Oriente.
Anche se gli aiuti hanno continuato a raccogliere corpi dal naufragio al largo della Libia, solo 28 sopravvissuti sono stati trovati dalle navi di soccorso italiane che hanno risposto alle nuove chiamate di emergenza proveniente da altre imbarcazioni. Una seconda nave di migranti si è schiantata nei pressi dell’isola greca di Rodi, sottolineando il flusso incessante di persone in fuga da povertà, persecuzioni e guerre.
Un video delle forze dell’ordine mostra ancora una nave italiana della Guardia Costiera durante un’operazione di ricerca e salvataggio nel Mar Mediterraneo avvenuta domenica.
I Ministri degli Esteri europei si sono riuniti a Lussemburgo per discutere su come rispondere a questa emergenza continua. I governi stanno cercando di bilanciare le responsabilità umanitarie nei confronti dei vincoli di bilancio e un diffuso sentimento negativo della popolazione contro l’immigrazione. L’Italia chiede ora all’Europa di portare avanti “grandi impegni” per affrontare la crisi, e i capi di governo europei hanno in programma una riunione di emergenza per giovedi.