Il tempo e il tempismo di Virginia Raggi

Nel giorno in cui si celebra la prima cena elettorale di Virginia Raggi si verifica un temporale, forte.

Con una super cena da 400 persone, la sindaca di Roma incontra i suoi attivisti, i suoi fan, che da tempo l’aspettavano e che in alcuni casi dovevano anche farsi passare un po’ di scontento per non essere stati ascoltati in tutti questi anni. L’occasione di fare pace, ovviamente, è quando la più amata dagli elettori del MoVimento 5 Stelle ha bisogno di loro: le elezioni prossime della città capitale d’Italia.

Ma non è questo il tempismo di cui vorrei parlare ma di un tempismo mancato, impossibile da prevedere: la giornata di un forte temporale.

La pioggia, come molti sanno, crea danni se le strutture cittadine, come tombini e fogne, non sono regolarmente mantenute. Ed è quello che è successo ieri a Roma. Zone allagate, un asilo preso in ostaggio dalle acque e grande confusione per tutti.

Tutto questo accade proprio nel momento in cui la Raggi apre la cena e sorridente si dedica a foto e selfie benauguranti. Un tempismo mancato, chiaramente, ma non voluto, in quanto non prevedibile.

La cena è stata interrotta? No. I 30 euro minimo a testa non potevano essere buttati via, anche per rispetto di tanti che hanno fatto di tutto per esserci. Molti avrebbero gradito che il primo cittadino di Roma avesse preso in mano la situazione e avesse fatto ritorno immediato nei suoi uffici a seguire l’emergenza. Forse un comportamento un po’ esagerato, forse plateale, ma sicuramente sarebbe stato apprezzato da molti.

Dove è continuata la cena? A Ostia, in un ristorante con tanto spazio all’aperto, d’altronde in tempi di Covid, 400 persone non sono poche, e forse nemmeno in tempi normali. Esattamente a Tenuta dei Piani, nella zona di Ostia Antica. Alcuni hanno lamentato l’enorme presenza di auto blu nelle strade. Ostia ha visto in queste settimane la presenza continua di Virginia, la fontana, il parco per lo skate, le nuove spiagge, il campionato di roller: è un continuo di novità ad Ostia ultimamente.

Ostia, Tor Bella Monaca, il Tuscolano e il Tiburtino. Conquistarle solitamente è garanzia di successo elettorale. Ad Ostia il lavoro è fatto bene, le persone che la voteranno saranno tante, e ne è contento il suo fedelissimo Paolo Ferrara, che seguirà per lei lo svolgersi della campagna elettorale. Ne sono contenti tutti coloro che la reputano una brava sindaca e che vorrebbero una riconferma.

Le azioni non vengono fatte a caso se guardiamo i flussi elettorali. Gualtieri, il candidato del Pd che si oppone, in teoria, alla rielezione di Raggi, ha la sua roccaforte nel centro storico della città. Il MoVimento e Virginia in particolare invece trovano una grande spinta nelle periferie.

La Raggi ha infatti stravinto, nella passata elezione, nelle periferie con 53 mila consensi in più di Giachetti solo nel Municipio VIII, quello di Tor Bella Monaca, Torre Angela e Ponte di Nona. Anche ad Ostia la sindaca del MoVimento 5 Stelle ha segnato la sua vittoria con 48 mila voti di scarto, al Tuscolano con 47 mila, al Nomentano con quasi 40 mila.

Le periferie, che però in questo momento si stanno chiedendo perché la Raggi non le ascolta, si sentono molto trascurate, sono arrabbiate, non capiscono perché in tutto questo tempo si sia riusciti a fare solo poche cose per dare sollievo a delle situazioni di difficoltà che permangono.

Capiscono certamente che la Raggi non ha preso in mano un paesello e soprattutto ha guidato una città che le ha messo i bastoni tra le ruote da subito. Lei con il suo staff ci ha messo del suo, all’inizio, per non farsi capire, ma dopo un po’ di rodaggio le cose sono andate meglio. I vari accadimenti del suo partito di riferimento però hanno dato altrettanti guai alla sua legislatura.

Le giravolte del MoVimento a livello parlamentare si sono riversate tutte nell’Amministrazione capitolina. Tanti i nemici interni che si alleavano consapevolmente o meno con quelli esterni.

Ma la Raggi ha fatto tutto bene in questi anni? E’ riuscita a dare una svolta o comunque una direzione nuova all’amministrazione della capitale?

Il tempo, il meteo, purtroppo le ha detto chiaramente di no, alcune cose di base non le ha fatte. E si vede.

I difensori insorgono e dicono: “La Raggi non può fare tutto, è colpa dei precedenti amministratori”. E’ vero. Non può fare tutto un sindaco che prende in mano una situazione delirante di una città così grande. Ma questa è la sua colpa. Non ha governato una emergenza, non ha guidato una città tramite azioni emergenziali. E’ proprio questo che non ha fatto, ed è quello che probabilmente ora la punirà più di quanto dovrebbe.

E’ una brava amministratrice? Beh, senza parteggiare per nessuno possiamo dire si, è sicuramente una brava amministratrice: in tempi normali.

Ha mancato però di capire in quale momento storico stava governando Roma: in piena emergenza. In modo eccezionale doveva governare, non doveva e non poteva fare tutto, ma doveva fare poche cose, e farle tutte, completamente. Così avrebbe lasciato il segno. Così avrebbe indicato la via.

Ora, purtroppo, è solo una sindaca normale che cerca la rielezione, niente di più.

Alessandro Trizio

Esperto in Cyberwarfare e Information Security. Ha studiato politica nazionale e geopolitica e vissuto in molti Paesi mediorientali dove ha approfondito i rapporti internazionali

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