Il Presidente Mattarella. Discorso per il concerto al Quirinale

Il Presidente Mattarella ha fatto un discorso dopo il concerto al Quirinale. Ecco il testo completo

 

Grazie ai Maestri Salvatore Accardo, Mario Brunello, Beatrice Rana. Al Maestro James Conlon che ha diretto l’Orchestra Sinfonica della Rai, che ringrazio per l’organizzazione.

Un saluto molto cordiale al Corpo Diplomatico in occasione della festa della Repubblica.

Quello di quest’anno è un compleanno particolarmente importante: ricorrono settanta anni di vita della Repubblica italiana.

La nostra Repubblica è nata con la vocazione alla pace, all’apertura agli altri Paesi e agli altri popoli, non soltanto al dialogo ma alla collaborazione con essi, all’integrazione dell’Europa, al rispetto e al sostegno nei confronti delle organizzazioni internazionali.

Anche per questo è giusto condividere il ricordo delle scelte di allora e di questi valori con gli Ambasciatori a Roma, che rappresentano l’amicizia dei loro Paesi per l’Italia.
Questo è un momento significativo per ricordare il 2 giugno di settant’anni fa. Ve ne sono degli altri. Tra poco vi sarà, nei giardini del Quirinale, un incontro con i rappresentanti delle istituzioni e della società del nostro Paese.

Domani nel pomeriggio, negli stessi giardini, vi sarà un incontro aperto a tutti i cittadini che lo vorranno. Di mattina l’omaggio all’Altare della Patria e un incontro della cittadinanza con le Forze Armate.

Si tratta di momenti volti, più che a celebrare, a riaffermare i valori e i principi che sono alla base della nostra Repubblica.

Il valore della libertà e della uguale dignità di ogni persona e quello della solidarietà caratterizzano la nostra Repubblica, contrassegnano la nostra Costituzione e sono alla base della nostra democrazia. Sono i valori intorno ai quali si raccoglie unito il nostro Paese.

Vi è un’esigenza di ricordare questi valori e questi principi pensando che sono scelte di allora, ben raffigurate -70 anni fa – dal primo voto espresso dalle donne e che costituiscono tuttora i criteri di comportamento e gli obiettivi da perseguire per il nostro presente e per il nostro futuro nello svolgimento e nel progredire costante della democrazia e della sua vita.

Vi è bisogno di recuperare interamente il senso del vivere insieme e si tratta di un’attitudine diffusa nel nostro Paese.

Questa esigenza di coesione e di collaborazione è molto avvertita anche sul piano mondiale, in una realtà nella quale i continenti sono sempre più interconnessi. Crisi economico-finanziarie, fenomeni di grandi migrazioni, minaccia del terrorismo interpellano tutti i Paesi e la comunità internazionale nel suo complesso e richiedono collaborazione e grande condivisione. Le grandi sfide di oggi si possono affrontare e governare soltanto ricercando e trovando politiche comuni e impegni condivisi, combattendo e sconfiggendo quei nemici dell’umanità che sono l’instabilità, la povertà, la mancanza di istruzione.

Lo straordinario momento d’arte che abbiamo vissuto, per il quale ringrazio ancora gli artisti che ce lo hanno donato, richiama anche – e vuole anche evocare, raffigurare – la particolare vocazione del nostro Paese alla cultura e all’arte. L’Italia raccoglie un grande patrimonio culturale, aperto al mondo ben sapendo che la cultura e l’arte, condivise, uniscono i popoli, rendono migliori i rapporti e la vita nella comunità internazionale.

Anche questo è un messaggio che, con questo concerto, inviamo in occasione, e in coerenza, con la festa della nostra Repubblica. Grazie per la vostra presenza.

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