Genova, stop a bonus mobilità elettrica

Il Comune di Genova congela il bonus mobilità elettrica e ferma diversi altri contributi, per un controvalore importante di diverse centinaia di migliaia di euro. La ragione? Un bilancio cittadino in difficoltà.

Insieme al sopracitato bonus legato alla mobilità elettrica sono stati rinviati in autunno i mutui legati ai nuovi investimenti ed è stato messo uno stop anche alle richieste di integrazione nel bilancio del 2020 per settori come quello sociale e la scuola.

Sono gli effetti dei problemi di bilancio scaturiti a causa dell’emergenza covid-19, i quali hanno lasciato il segno sulle casse comunali e di conseguenza anche sulla cittadinanza. Nel corso del lockdown, i maggiori fondi erogati per agevolare i genovesi, in particolare per sostenere il settore del commercio messo a dura prova e i più alti costi sostenuti a livello sanitario, hanno “vanificato” le previsioni di inizio anno sul bilancio del Comune di Genova, rendendo necessario un ritocco allo stesso. E a farne le spese sono stati i contributi come il bonus legato alla mobilità elettrica.

Lo stop non deve stupire, già all’inizio di giugno, Pietro Piciocchi, si era espresso chiaramente, raccomandando a tutti i colleghi della giunte e ai direttori dei settori del Comune di bloccare tutte le nuove spese e quelle ritenute non necessarie e obbligatorie per legge. Non solo: aveva anche suggerito di ritoccare “al ribasso” tutti gli impegni di spesa già presi e non rinviabili.

Dal Governo sono arrivati circa 37 milioni di euro, ma da compensane ve ne sono in totale 57 di minori entrate: è stata proprio l’insufficienza dei fondi a portare al blocco dell’erogazione di nuovi contributi per l’acquisto di biciclette e al congelamento di 300 mila di euro destinati in gran parte ad attività culturali e sportive.

La verifica dell’andamento dei conti è stata spostata dal Governo da luglio a novembre: sarà quello il momento in cui Genova dovrà dimostrare di essere rimasta in linea con quel che è richiesto. Nel frattempo, per sicurezza, ogni spesa inutile dovrà essere cancellata in attesa dell’arrivo di possibili nuovi stanziamenti.

Si è in attesa di comprendere anche come verrà gestita la riscossione della Tari: dal governo centrale è stato spostato il termine entro il quale i Comuni devono fissare il tributo per il saldo che i contribuenti dovranno pagare a dicembre.

Va ricordato infatti che il sistema è cambiato a livello nazionale e che sarà necessario entro il nuovo termine di ottobre, calcolare quanto i cittadini dovranno pagare.

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