Genova, sangue in centro storico: donna svenuta in via Prè

Ancora una notte di violenza in centro storico a Genova a via Prè, dove una donna è stata ritrovata nella notte in un bagno di sangue. I residenti sono stanchi e spaventati e seppur richiedendo di essere protetti dall’anonimato hanno iniziato a parlare.

Chi vive e lavora nel centro storico di Genova si sente intrappolato in una situazione che non sembra dare scampo. Ed è comprensibile la frustrazione dei cittadini, dato che ancora una volta il fine settimana ha portato con sé l’ennesimo carico di violenza.

Questo nonostante la città vecchia sia stata suddivisa in tre zone affidate a turno non solo ai Carabinieri e alla Polizia ma anche alla Polizia Locale.  Chi parla spiega che non è la prima volta che nel giro di pochi mesi vede donne riverse a terra piene di sangue.

Un episodio analogo è infatti occorso a luglio nel centro storico di Genova, con la differenza che qualche mese fa la vittima è riuscita a rialzarsi da sola e a rifiutare l’aiuto medico, mentre quella dell’aggressione dello scorso sabato è stata portata in ospedale ancora priva di conoscenza.

Chi abita a via Prè sa benissimo che si tratta di una zona problematica: ma non si parla abbastanza pubblicamente di quanto la situazione sia peggiorata in seguito al lockdown. Una volta riaperto tutto, con la minore presenza delle forze dell’ordine, la violenza è cresciuta in maniera esponenziale.

Non solo a Prè ma anche a via della Maddalena, dove sabato mattina sono state trovate pozze di sangue sul selciato e impronte di mani insanguinate sui muri dell’asilo.

Una situazione aggravata, secondo i residenti, dalla minore qualità e quantità dei controlli: il maggiore dispiegamento di forze nei luoghi della movida ha fatto sì che il centro storico venisse abbandonato ancora una volta a se stesso.

Causando la crescita, spiegano i residenti, del passaggio di gente mezza nuda e ubriaca, drogati in cerca di una dose che hanno fatto alzare, di conseguenza, il numero degli spacciatori in zona.

L’allarme non è lanciato solo anonimamente dai residenti, ma anche dalle associazioni del territorio che da anni si muovono per riqualificare sia via Prè che l’intero centro storico.

In queste ore è diventato virale un post degli scrittori Paola Ronco e Antonio Paolacci, autori di una serie di romanzi crime ambientati proprio nel centro storico che raccontano di come “[…] mentre un sacco di politicanti sollevano polveroni e mandano pattuglioni, chi gestisce il traffico della droga agisce indisturbato“. E continuano: “Vi racconteremmo di quei localetti che vendono pessima birra a un euro, delle multe da migliaia di euro che si prendono, multe che stroncherebbero qualunque commerciante, e che pagano senza battere ciglio, per riaprire e continuare a vendere“.

Un quadro davvero tragico, che viene dipinto in modo crudo, sottolineando come la mancata verbalizzazione dei reati da parte delle forze dell’ordine non porti da nessuna parte e che suggerisce scenari di illegalità radicata nel territorio a livello istituzionale.

Il centro storico di Genova di certo merita molto di più.

Giorgio Muscas

Esperto in criptovalute mi dedico all'economia e alla politica. Il giornalismo è la mia vera passione

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