Enrico Letta e Giuseppe Conte. Chi sarà il leader?

Stiamo seguendo le nuove avventure di Enrico Letta che dalla Francia è calato in Italia per guidare il Partito Democratico ormai, nuovamente, allo sbando.

Zingaretti ha lasciato improvvisamente la leadership del partito. Non aveva più credibilità, e forse ne aveva troppo poca per contrastare un Conte con il Movimento 5 Stelle.

Il problema ora è doppio per il Pd: ritrovare se stessi e non farsi fagocitare da un Movimento rinato sotto la stella del duo Conte/Casalino. A molti italiani l’eleganza e la capacità di tessitura politica di Conte non dispiace. Le “immagini” da film prodotte da Casalino affascinano il pubblico.

La presa del potere

Il Movimento 5 Stelle sta pensando seriamente di prendere il comando dello schieramento che dovrà vedersela con la coalizione di centro destra alle prossime elezioni. Volenti o nolenti fra circa 2 anni si dovrà rinnovare il Parlamento e il Senato. E il Movimento è passato dall’essere il leader delle elezioni 2018 con il 33%, a “sposa” di più coalizioni. Certo, un drastico calo di elettori l’ha reso debole, ma ora i grillini vedono una nuova vita con la guida di Conte. I sondaggi parlano chiaro: un M5S, con Conte, può arrivare al 22% senza troppa fatica.

Il PD, a questo punto, rischia di perdere non solo la possibilità di vincere le prossime elezioni, ma addirittura di perdere la guida della coalizione. Sarebbe di fatto impossibilitato ad attaccare Giuseppe Conte, che automaticamente gli sfilerebbe una buona percentuali di elettori. Ci sono, nelle file del PD, molti più affezionati all’ex premier che al partito stesso.

Enrico Letta per non perdere tutto

La scelta di Enrico Letta non è fatta a caso. La sua figura politica e personale è molto simile a quella di Conte. Elegante, competente, studioso. Nulla da rimpiangere rispetto all’avvocato difensore del popolo italiano. Il PD, con questa mossa, non solo mette all’angolo future uscite e commistioni con Renzi ma porta a casa una figura politica estremamente pesante nello scacchiere italiano ed europeo.

Enrico Letta è molto apprezzato in Francia, dove ha insegnato fino a ieri, ma anche in altri Paesi come la Germania, dove pragmaticità e competenza piacciono parecchio.

La lotta quindi non è solo dentro al Partito Democratico, cosa non nuova, ma è tra membri della futura coalizione di centrosinistra.

La domanda ora sorge spontanea: chi sarà il leader della coalizione? Conte o Letta?

Nessuno dei due, credo, sia disposto a lasciare il passo. A meno di non vedere una rinnovata coppia alla “Salvini/Di Maio”. Ma in questo caso dovrebbe esserci un nuovo Premier. Un Draghi 2?

Le possibilità sono molte, ma è possibile anche una lotta fratricida tra due pesi massimi della politica italiana.

Il ritorno di Prodi

Leggere del ritorno di Romano Prodi a molti farà ghiacciare il sangue, ma per fortuna non si parla di lui come di nuovo premier, ma del probabile prossimo Presidente della Repubblica, al posto di Mattarella.

Andrebbe bene a Conte, ma ancora di più a Letta, che dopotutto ne ha condiviso parecchi pensieri.

Lo scenario pare essere questo: Conte o Letta Premier – Prodi Presidente. Anche se un Conte premier con un Letta Ministro degli Esteri non sarebbe poi così impensabile, vista la grande capacità di gestione e di competenza che potrebbe sfoggiare Letta all’estero. Sicuramente molto più credibile di Conte.

E’ tutto ancora da giocare. Quelli che per ora vedono un futuro piuttosto grigio sono i partiti del centrodestra, che da solo si sta allontanando a passi decisi dalla vittoria, che fino a qualche mese fa aveva in cassaforte. D’altronde un Salvini neo alleato di Pd e 5Stelle è stato davvero troppo per molti elettori “sovranisti”.

I giochi sono aperti.

Alessandro Trizio

Esperto in Cyberwarfare e Information Security. Ha studiato politica nazionale e geopolitica e vissuto in molti Paesi mediorientali dove ha approfondito i rapporti internazionali

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