Che il Covid sia ormai un affare politico è fuori da ogni dubbio. Non solo a livello internazionale, Cina, Russia e Usa, i soliti attori stanno giocando una partita importante.
Anche a livello nazionale e persino locale, il Covid, o meglio, il Vaccino Covid sta diventando un affare molto delicato. Per alcuni più di altri.
Il Movimento 5 Stelle, dal momento in cui si è messo a governare, deve lottare contro se stesso. Nato per distruggere un sistema politico, ne è diventato parte integrante, con una forza stabilizzatrice più pesante persino di coloro che dovevano essere i “nemici”.
Il vaccino Covid sta aprendo ora nuove ferite nel Movimento di Crimi. Fin dagli esordi Grillo dai suoi palchi gridava al complotto internazionale di BigPharma. Il sentimento Novax è stato rafforzato scientemente dal Movimento che ne prendeva le parti. Sempre in modo ambiguo, ma certamente non ostile. Come diceva Grillo:
«Il principio è: prendi un bambino sano e inoculagli un virus per abituarlo e si abbassano le difese immunitarie. Gli inoculi un virussino piccolo. Nel caso arrivi il virus grande, il virussino piccolo è lì che da anni gira. Se quello grande non arriva, quello piccolo è sempre lì che rimane, in circolo». E così continuava il suo show: «La difterite stava scomparendo per i cazzi suoi, la poliomelite stava scomparendo per i cazzi suoi. Nel medioevo ci si ammalava, si moriva, non si vedeva il microbo perché non c’era il microscopio. Era Dio! Perlomeno era Dio che ti faceva ammalare, non una multinazionale del cazzo».
Da questi principi la strambata verso il vaccino Covid, con la conseguente spettacolarizzazione avvenuta in questi giorni, che ha irritato tutti coloro che si sentivano in sintonia, se non con una linea Novax, almeno con una certa diffidenza da parte del Movimento 5 Stelle verso il mondo vaccinazioni.
Crimi è ora sotto accusa di tutti coloro, e sono moltissimi, che si sentono traditi da questo ulteriore cambio di pensiero. Dopo aver ingoiato le alleanze con tutti, da destra a sinistra, dopo aver sopportato Tav e Tap, ora un’ulteriore nuova presa di posizione lascia perplessi.
Il Movimento, secondo fonti interne, mira ad arrivare ad un 20% di elettori, presi sicuramente anche dall’ambito sinistra e PD, obiettivo che gli consentirebbe di potersi definire il classico “ago della bilancia” di Craxiana memoria. Un modo di fare politica non nuovo, ma che fa sorridere detto da la mala politica doveva distruggerla.
L’ago della bilancia non è un male di per sè, Lorenzo il Magnifico ne è una prova, ma nella moderna politica è divenuto un sistema per ottenere il potere di una maggioranza, senza averne i voti.
Il Covid, nella sua tragicità, ha dato modo a molti partiti di affrancarsi da molte responsabilità, ha dato modo a tanti scaricare la colpa sulla “situazione”, alimentando una volontà politica dovuta e non voluta. “Devo farlo perché obbligato, altrimenti farei ben altro.” Un nuovo tipo di benaltrismo.
La verità è che nel crollo ideologico e politico del Movimento 5 Stelle si è badato esclusivamente al tenere le posizioni e non a vincere la guerra. Un sistema vecchio, un pensiero vecchio, che probabilmente darà ancora respiro al partito ma che ha soffocato le tante buone innovazioni che si sventolavano nei Vday.
Purtroppo per tutti, ora dobbiamo occuparci del VaccinoDay, sperando che non faccia la fine del suo omonimo di una decina di anni fa.