Chi è Gonzalo Gerardo Higuain

Gonzalo Gerardo Higuaín  è nato il 10 dicembre 1987  è un argentino di origine francese calciatore professionista che gioca per  il Napoli e nella squadra nazionale argentina come un attaccante.

Soprannominato El Pipita o Pipa, così come suo padre, Jorge, Gonzalo Higuaín è nato in Francia, prendendo la cittadinanza argentina nel 2007, e ora detiene la doppia nazionalità.  Ha iniziato la sua carriera con il club argentino del River Plate, prima di un trasferimento al Real Madrid nel gennaio 2007 per 12 milioni di €. In Spagna ha vinto molti premi tra cui tre titoli, e ha segnato ben 107 gol in 190 partite di campionato. È entrato a far parte del Napoli per € 40 milioni nell’estate del 2013, dove poi ha vinto la Coppa Italia durante la sua prima stagione.

Esordisce con la camiseta blanca l’11 gennaio 2007 nella partita di Coppa del Re contro il Real Betis, mentre la prima rete la sigla nel derby di Madrid il 24 febbraio. Con il Real gioca 264 partite segnando 121 gol, e vincendo 3 campionati, 2 supercoppe e 1 coppa di Spagna. E’ l’unico compagno di squadra di Cristiano Ronaldo che è riuscito a segnare più gol del fuoriclasse portoghese a Madrid. Ma rimanere al Real per tanto tempo è impresa quasi impossibile e così nell’estate 2013, dopo essere stato scavalcato da Benzema nelle gerarchie offensive, passa al Napoli.

La sua avventura con il Real Madrid

La formazione di Madrid, nella stagione 2006/2007 allenata dall’italiano Fabio Capello, è praticamente il sunto di quanto di meglio esiste al momento nel panorama calcistico internazionale. Fabio Cannavaro è il leader della difesa, David Beckham sono muscoli e cervello del centrocampo e in attacco Higuain si trovò a giocarsi il posto con campioni del calibro di Ronaldo, Robinho, Ruud van Nistelrooy e la leggenda Raul. Non certo un compito semplice. In questa situazione il primo gol del Pipita con la maglia dei Blancos non tardò comunque ad arrivare. Il 24 febbraio nel derby contro l’altra formazione di Madrid, l’Atletico, Gonzalo mise a segno la rete che valse il pareggio finale per 1-1 sul prato del Calderon. Una marcatura che, comunque, non valse una continuità d’impiego all’argentino che si consolò con l’assist per la rete di Antonio Reyes nel match contro il Maiorca che valse il secondo titolo consecutivo del Real in campionato. La stessa situazione si ripropose anche l’anno successivo. Alla guida del Real Madrid c’era il tedesco Bernd Schuster, tecnico dalla grande esperienza. La concorrenza di Raul e van Nistlerooy relegò ancora una volta al ruolo di comprimario Gonzalo Higuain, tanto che lo stesso allenatore arrivò a dichiarare di “non sapere dove metterlo” dubitando soprattutto delle reali capacità realizzative del giocatore. E’ con l’avvento in panchina di Juande Ramos che la musica cambia. La stagione è quella 2008/2009 e per Higuain è arrivato il momento di terminare il periodo di praticantato. Sotto la guida del tecnico Pedro Munoz il Pipita riesce finalmente a trovare continuità d’impiego e un rendimento di altissimo profilo. Con ventidue gol in campionato fu eletto “Pichichi” della Liga riuscendo anche nell’impresa di segnare quattro gol nella stessa partita contro il Malaga. La stagione, però, si concluse nel peggiore dei modi per il Real Madrid. Dopo aver perso il primato in campionato fu malamente eliminato dal Liverpool in Champions League negli ottavi di finale con un risultato complessivo, fra andata a ritorno, di 5-0 a favore degli inglesi allenati da un certo Rafael Benitez.

Le due vite di Gonzalo

Suo padre Jorge giocava  in quella città del dipartimento di Finistère.  Il padre ottenne il trasferimento in Francia, dopo un’ ottima stagione con il Boca del Flaco Menotti. Si trasferì con la moglie, Nancy, e i loro figli Nicolas e Federico. Lì, Gonzalo venne mondo, il 10 dicembre 1987. Mesi dopo Higuain tornò a casa perché il papà era tornato al River su richiesta di Menotti stesso. Installatosi in Argentina, il bambino di 10 mesi ebbe una febbre alta che non scendeva.

Sua madre intuì qualcosa di serio. L’ambulanza non arrivò. Presero la macchina e corsero in ospedale. Fu ricoverato 20 giorni per meningite fulminante, diagnosticata appena in tempo. I medici lo salvarono, ma avvisarono che avrebbe potuto avere ricadute e seri problemi di coordinazione in futuro. Prese una pillola ogni giorno per diversi anni per bandire ogni traccia della malattia. Nessuno sa quanti di quelle lunghe notti di vita e di morte. Ma già da molto piccolo, Gonzalo Higuain sapeva che doveva lottare contro le avversità. Con un gene calcistico ben sviluppato, si unì alle giovanili del River.

I più bei gol di Higuain

Giudizio tecnico su Higuain

Caratteristiche: per quando riguarda il fiuto del gol e il cinismo sotto porta, Higuain è quanto di meglio si possa trovare sulla piazza. A un’ottima tecnica di base tipica della scuola argentina abbina un senso della posizione in area affinato in Europa e una buona rapidità nei movimenti negli ultimi 16 metri oltre a un discreto scatto quando deve puntare la porta da più lontano, come dopo un lancio dalle retrovie. Letale con entrambi i piedi e dotato di un buon colpo di testa, ha le stimmate per diventare uno dei bomber più prolifici d’Europa, avendo anche grandi margini di miglioramento vista la giovane età.

Giudizio: numeri alla mano, tra i top player accostati alla Juve solo Luis Suarez ha medie gol accostabili a quelle del Pipita: non sarà estremamente mobile come quest’ultimo o Cavani, ma comunque ha corsa e non è certo l’attaccante statico d’area che molti immaginano. Visto che in Europa ha giocato solo nella Liga, potrebbe servirgli qualche partita per ambientarsi nel nostro campionato, ma non è difficile immaginare che nella Juve di Conte Higuain segnerebbe davvero molto; con Vucinic si troverebbe alla perfezione essendo i due complementari (ma anche con Giovinco), ma non avrebbe problemi a giocare insieme a un’altra prima punta come Llorente, avendolo già fatto al Real Madrid con Van Nistelrooy e Raul.

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