Giuseppe Conte è stato molto diretto: “Il Movimento 5 stelle è favorevole a una difesa moderna e comune, ma è meglio accelerare sulla transizione energetica ed evitare la corsa al riarmo” e ha spiegato la necessità della presenza di Mario Draghi in Parlamento: “È bene che il Premier in persona venga in Parlamento per spiegare quale indirizzo politico stia scegliendo. Siamo il falco che pensa di sconfiggere la Russia? Lo dica apertamente. L’alleanza euro-atlantica non va messa in discussione, ma non seguiamo chi è mainstream”.
La norma per conferire poteri speciali al sindaco Gualtieri, necessari per realizzare gli impianti, è stata varata in Consiglio dei ministri, contenuta all’interno del decreto aiuti, un pacchetto di misure dedicato a famiglie e imprese. Il M5s però non ha partecipato al voto. Una protesta contro il passaggio del testo che assegna a Roberto Gualtieri, commissario per il Giubileo 2025, “le competenze assegnate alle regioni” in materia di rifiuti. Il sindaco dovrà adottare un piano di gestione dei rifiuti per la città e potrà approvare progetti di nuovi impianti assicurandone la realizzazione e autorizzando le modifiche di quelli esistenti.
Stefano Patuanelli ha commentato: “È sbagliato sporcare le idee politiche del Movimento con norme sugli inceneritori, che nulla hanno a che spartire con un decreto aiuti per famiglie e imprese. Per questo motivo abbiamo deciso di non partecipare al voto”. Stessa posizione per l’ex sindaca Virginia Raggi che ha espresso “sconcerto e disapprovazione per la decisione del consiglio dei ministri”.
Il PD e la giunta in Campidoglio
La giunta e il Pd di Roma sono compatti, non hanno dubbi sulla decisione del sindaco. Le opposizioni, invece, attaccano. Ricordano a Gualtieri che il termovalorizzatore non era nemmeno previsto nel programma elettorale. “Abbiamo sempre detto che avremmo realizzato impianti per la chiusura del ciclo – replica il primo cittadino – con le migliori tecnologie possibili. Nel mio discorso in consiglio comunale per la presentazione delle linee programmatiche ho indicato chiaramente la necessità di potenziare la valorizzazione energetica dei rifiuti, a partire dal termovalorizzatore Acea di San Vittore. Vedo linearità e serietà nella nostra scelta. E sento la responsabilità di chiudere questa saga che dura da troppi anni. Non posso accettare che Roma non risolva questo problema, che resti una capitale costantemente a rischio a causa di un’assenza di impianti che continua a drenare risorse. Voglio essere l’ultimo sindaco di questa città a dover passare parte importante delle proprie giornate a cercare sbocchi costosissimi per i rifiuti in giro per l’Italia e per l’Europa”.