Il premier Matteo Renzi ha dichiarato nei giorni scorsi che solo la parte “masochista” della sinistra italiana può far rivivere Forza Italia, il partito di centro-destra di opposizione guidato da Silvio Berlusconi. Forza Italia è sceso al quarto posto in tutti i sondaggi e ha subito l’ultimo risultato negativo alle elezioni comunali alla fine di settimana scorsa in Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige.
Il voto al centro-sinistra per le elezioni in Liguria potrebbe essere diviso in due parti; infatti è stato scelto un candidato di sinistra alternativo a quella ufficiale del PD, Raffaella Paita.
Luca Pastorino si presenta con Rete di Sinistra, candidato con l’appoggio di Sergio Cofferati, un deputato che ha lasciato il PD dopo aver contestato le irregolarità di voto alla primarie regionali (Cofferati era candidato alle primarie contro Paita).
“La Liguria” ha detto Renzi “è l’ultima spiaggia per Berlusconi. Il masochista di sinistra ha chiesto le primarie e ha perso, ma invece di accettare il risultato, presenta un candidato ufficiale contro il PD: questa divisione potrebbe far vincere Giovanni Toti (candidato di Forza Italia). Forza Italia potrebbe rivivere grazie al masochismo della sinistra.”
Renzi ha anche dichiarato che il 78enne (e tre volte premier) potrebbe avere altre forze da spendere.
“Attenzione! Ha più vite di un gatto” ha detto Renzi, quando gli è stato chiesto di Berlusconi.
“E se Toti dovesse vincere in Liguria grazie al masochismo della sinistra, molti potrebbero unirsi alla lista di Berlusconi”. Renzi ha anche parlato del pericolo dell’abbandono del PD delle sue radici di sinistra: “Se guardiamo quanti si sono uniti a sinistra nel PD, il dato è positivo; abbiamo aumentato i numeri. Non è vero che c’è un pericolo di scivolare verso il centro”.
Il premier ha anche ammesso di sentirsi imbarazzato per alcuni candidati nella coalizione del centro sinistra per la figura di governatore della Campania, ovvero quella del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. “Per alcuni candidati non voterei, anche se sono nella nostra coalizione; in ogni caso i candidati del PD sono puliti”.
Roberto Speranza ha dichiarato che il premier non dovrebbe sottovalutare il forte dissenso interno, dopo che Stefano Fassina ha chiaramente detto che la direzione del partito intrapresa è insostenibile. Fassina ha lasciato il Ministero dell’Economia nel gennaio del 2014: Renzi, scherzando, disse che non sapeva chi fosse. Speranza ha detto: “Renzi ha sbagliato: il fatto che Fassina nutra profondi dubbi sul PD, è un problema di tutto il partito”. Speranza ha lasciato il gruppo del PD alla camera per forti disaccordi sulla legge elettorale voluta da Renzi, l’Italicum.