La sconfitta alle regionali non ferma il Movimento 5 Stelle: è ora, spiegano dal partito, di ricominciare a lavorare sul territorio con un occhio di riguardo verso le comunali di Genova del 2022.
I numeri, va detto, sono impietosi rispetto alle precedenti tornate elettorali: si è scesi ad un 7,78% a livello regionale rispetto a risultati a due cifre conquistati sia nelle regionali del 2015 che nelle politiche del 2018.
Un problema di disconnessione dalla popolazione c’è e si vede. E porta tutti a porsi interrogativi sul come cambiare la situazione. Il Movimento, hanno fatto sapere, dovrà migliorare dal punto di vista dell’organizzazione, dovrà comunicare meglio, giocare d’anticipo e fare attenzione alla scelta dei candidati.
“Da domani dobbiamo iniziare a pensare alle comunali Genova e a quelle savonesi, non possiamo più farci trovare impreparati” ha sottolineato Luca Pirondini, capogruppo in consiglio comunale e tra i sostenitori della coalizione giallorossa in Liguria.
Molto del futuro del Movimento in Liguria dipenderà da ciò che succederà a livello nazionale: sebbene al momento i dettagli a riguardo siano pochi, la macchina di organizzazione degli Stati Generali è attiva.
Per la settimana entrante, non si sa ancora se in presenza o online, i rappresentanti M5S di Genova si riuniranno per stabilire il da farsi, partendo a discutere delle Comunali di Genova e Savona previste per il 2022 e per affrontare la questione della scelta delle persone da candidare.
“Rousseau ha cercato di portare dei miglioramenti, ultimamente, rendendo più accessibili i cv dei candidati” ha spiegato Pirondini “ma che ci sia qualcosa da ripensare è innegabile, se pensiamo che di sei consiglieri regionali eletti nel 2015 due hanno fondato un loro partito, uno è andato in Linea Condivisa e uno con il centrodestra“.
C’è bisogno, secondo l’esponente del Movimento di trovare gente nuova e valida.
