“La giustizia finalmente sta arrivando e ha dimostrato che da parte della Lega non c’è stata correttezza” ha detto Belsito dopo l’assoluzione. “Sono felice per me e i miei avvocati che hanno creduto in questa assoluzione. In tutti questi processi che vanno avanti da tanti anni, alla fine l’unico sempre presente e a pagare sono stato sempre io. Mi sono tolto un grosso sasso dalla scarpa”. I giudici hanno condannato il partito al pagamento delle spese processuali. “La condanna della Lega – ha sottolineato Antino Gallinaro, avvocato di Belsito – dimostra come questa fosse una lite temeraria“. “Il presunto danno di immagine per il decremento dei voti – ha rimarcato l’avvocato Giuseppe Maria Gallo, che difende Girardelli – non c’è mai stato. E oggi è stato dimostrato“.
Nessun danno di immagine per la Lega. E’ quanto deciso dai giudici della corte di Appello di Genova nel processo d’Appello contro Francesco Belsito e tre imprenditori nel quale il Carroccio ha chiesto un risarcimento da 500 mila euro all’ex tesoriere perché secondo i legali del partito dopo il deflagrare dell’inchiesta sui fondi della Lega, nella quale era rimasto coinvolto Belsito, ci sarebbe stata una perdita di consenso elettorale nel 2011 e 2013.
Il caso nasce sulla scia delle indagini sui rimborsi elettorali per 49 milioni di euro non dovuti (la Cassazione ha confermato la confisca, i soldi sono spariti, la procura di Genova li cerca e intanto la Lega ha stabilito una rateizzazione da 600 mila euro all’anno), e sugli investimenti a Cipro e in Tanzania.