
Tra pochi giorni si dovranno pagare sia la TASI che l’IMU. Due tasse molto note; vediamo come è possibile, con qualche trucco, pagare meno.
IMU è l’acronimo di Imposta Municipale Unica. Si è introdotta al posto dell’ICI, dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali. Chi deve pagare l’IMU? I proprietari di immobili, i titolari di usufrutto, uso, abitazione e superficie. Dopo la promulgazione della Legge di Stabilità del 2014, le prime case non sono più oggetto di tassazione IMU. C’è però un’eccezione: il caso in cui l’immobile ricada nella definizione “di lusso” (categorie catastali A/1, A/9 e A/8). L’IMU, in definitiva, è una tassazione sulle seconde case.
TASI è l’acronimo di Tassa sui Servizi Indivisibili, una tassa introdotta dalla Legge di Stabilità del 2014. Riguarda i servizi comunali rivolti alla collettività, come ad esempio la manutenzione stradale o l’illuminazione. La Tasi è pagata da chi possiede o detiene, a qualsiasi titolo, fabbricati, compresa l’abitazione principale e aree edificabili.
Vediamo ora, per punti, come pagare meno tasse sulla casa
1) Donazione case
Una scelta assolutamente drastica. Molti proprietari di seconde o terze case, infatti, cedono le proprie abitazioni gratuitamente: i destinatari di tale dono devono pagare soltanto le spese di trasferimento. Questa scelta viene applicata per lo più quando i proprietari dispongono di edifici in disuso o difficili da demolire e ricostruire.
2) Edifici “collabenti”
Le unità definite collabenti (corrispondenti alla tipologia F/2 nel catasto) sono gli edifici che cadono a pezzi e non costituiscono rendita catastale. Tra il 2012 e il 2013 sono aumentate del 12,4%. I Comuni sono però ricorsi ai ripari, riuscendo ad aggirare questo trucco e imponendo la tassazione sulle aree edificabili; l’aliquota, in questo caso, è comunque minore.
3) Cessioni e permute
Questo sistema è tra i più utilizzati in Italia, dal momento che il patrimonio immobiliare delle famiglie è vasto e complesso. Grazie a eredità, acquisti, cessioni gli immobili vengono distribuiti tra le famiglie, in modo da risultare tutti come “prime case”. Distribuendo i diritti reali tra la famiglia, si ha un notevole risparmio di tasse.
4) Risparmio sulle spese domestiche
Bisogna sempre ricordare che le tasse devono essere pagate. Questo è un punto da cui non si può prescindere. L’evasione è reato, mentre il risparmio è consentito, soprattutto quando si riesce ad intervenire sulle spese domestiche, aiutando così anche l’ambiente. Un esempio? Potete risparmiare soldi intervenendo sulle tariffe di luce e gas.
In particolare, potete risparmiare su energia grazie alle offerte del mercato libero, andando così a pagare meno su luce, gas e altri servizi come la ADSL.
Fate dei confronti su tutte le offerte e trovate quella che vi permette di risparmiare di più: in questo modo potrete alleggerire anche le altre tasse.
5) Rateizzare i pagamenti
Per non essere colpiti dall’intero importo, è possibile rateizzare sia l’IMU che la TASI.
L’IMU si potrà pagare in 2 rate: la prima entro il 16 giugno, mentre il saldo finale entro il 16 dicembre. Entrambe sono calcolate secondo le aliquote dell’anno precedente). Allo stesso modo la TASI è divisibile in due rate, con le stesse scadenze e con il calcolo effettuato sulle aliquote dell’anno precedente.
6) Ecobonus: detrazioni
Con la legge di stabilità vengono prorogati gli ecobonus per gli interventi di riqualificazione energetica sulle parti comuni condominiali e viene confermata la detrazione fiscale del 65% fino al 31 dicembre 2015.
Si ottiene la detrazione fiscale del 65% per l’ecobonus per tutto il 2015 se gli importi per il risparmio energetico sono versati per lavori relativi a acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combistibili, acquisto e posa in opera delle schermature solari, interventi su parti comuni condominiali.

7) Rimozione del tetto
Anche questo passaggio è drastico, infatti viene solitamente sfruttato per i capannoni in disuso. I proprietari rimuovono il tetto e le finestre per chiedere poi il riaccatastamento come rudere collabente (F/2). Tale procedimento però deve essere effettuato da un tecnico esperto e deve essere accettato dall’Agenzia. Non è detto che si riesca ad ottenere la definizione di collabente. Prima di scoperchiare la vostra casa, sarebbe meglio informarsi.
8) Abbassamento rendita catastale
Un processo molto difficile. Ridurre la rendita catastale è molto complicato: servono l’avvallo di un tecnico specializzato e degli interventi sull’edificio; resta però il rischio di non ottenere gli sgravi ricercati. Bisogna dunque attendere una riforma del catasto.
9) Finta separazione
Si tratta, in realtà, di un processo illegale. Marito e moglie “fingono” la seprazione per andare a prendere la residenza in due case diverse e trasformarle quindi in “prime case”. Scattano qundi tutte le agevolazioni, ma ricordiamo che questo passaggio è fuori dalle legge, anche se il fenomeno pare essere in aumento.
10) Figli a carico o reddito ridotto
Più comuni offrono delle detrazioni fiscali in caso di figli a carico o di reddito ridotto. Per sapere le esatte percentuali di detrazione, si consiglia di visitare il sito del proprio comune per leggere la delibera a tal proposito.
11) Dichiarazione di inagibilità
Ci sono detrazioni per gli immobili dichiarati inagibili o inutilizzabili. La perizia viene effettuata da tecnici del comune (il pagamento è a carico di chi richiede la perizia). In alternativa è possibile presentare una documentazione con autocertificazione (perseguibile penalmente in caso di false dichiarazioni). Una volta ottenuto l’accertamento da parte dell’Ufficio Tecnico, saranno attivate le detrazioni, pari al 50%.

12) Valore artistico
Vivete in un palazzo rinascimentale? Avete in possesso un castello? Per i fabbricati di interesse storico e artistico, riconosciuti ufficialmente dal Comune previa perizia ufficiale, esistono delle forti detrazioni fino al 50%.