«Vaccino, tampone o Green Pass per entrare in bar e ristoranti? Non scherziamo». Lo scrive su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini. «L’idea di utilizzare il green pass per poter partecipare alla vita sociale è raggelante, è l’ultimo passo verso la realizzazione di una società orwelliana. Una follia anticostituzionale che Fratelli d’Italia respinge con forza. Per noi la libertà individuale è sacra e inviolabile». Lo scrive su Twitter il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Figliuolo: utilizziamolo anche noi
Ieri sera il generale Francesco Paolo Figliuolo, ospite di Tg2Post, ha subito aperto all’ipotesi. «Concordo con Macron sul fatto che la vaccinazione è una delle chiavi per il ritorno alla normalità – ha detto il commissario per l’emergenza Covid – Per convincere gli ultimi irriducibili utilizzare il green pass per questo tipo di eventi potrebbe essere una buona soluzione. Potrebbe essere anche una spinta per la vaccinazione». «Siamo a 58 milioni di inoculazioni con 24 milioni e 200mila cittadini completamente vaccinati, siamo intorno al 45%: un dato importante ma non basta – ha aggiunto Figliuolo – Dobbiamo intercettare i cosiddetti indecisi. Insieme alle regioni stiamo mettendo a punto una serie di iniziative: pensiamo alle ‘notti magiche’, a open day e open night, ma ci deve essere anche maggior coinvolgimento dei medici di base, pediatri e farmacisti, affinché rassicurino i rinunciatari. Il raggiungimento di questo numero di incerti è fondamentale per raggiungere l’immunità di gregge».
Pubblici esercizi: «Contrari al green pass per i ristoranti»
«La campagna vaccinale va sostenuta, incoraggiata e, possibilmente, velocizzata. Questa è la nostra migliore arma per un ritorno alla stabilità delle nostre vite. Quello che tuttavia non è accettabile è che, per raggiungere l’immunità di gregge, si finisca per penalizzare sempre le solite categorie. I pubblici esercizi hanno pagato più di ogni altro settore nei 16 mesi della pandemia, sia in termini di perdita di fatturati che in termini di posti di lavoro. Andare ancora una volta a pesare sulle nostre attività significa compromettere la ripartenza». Così Roberto Calugi, Direttore generale di Fipe-Confcommercio.