EETCT: Luigi Provini spiega il futuro dell’estrazione petrolifera

Luigi Provini, residente a Dubai da oltre venti anni e noto per il suo passato in Formula Uno, ha fondato a Zurigo insieme a un gruppo di scienziati in pensione, una società destinata a cambiare il futuro dell’energia come la conosciamo: la TCTM Oil Field & Environmental Technologies SA.

Un’azienda che ha dato vita al brevetto per la tecnologia più efficiente e rispettosa dell’ambiente nell’ambito dell’estrazione di idrocarburi, a prescindere dalla condizione e dalla riserva di riferimento. Un approccio che si rivela economico per coloro che lo sfruttano e che è frutto di un lavoro di oltre 15 anni sull’Enhanced Environmental ThermoChemical Treatment (EETCT).

L’idea di Luigi Provini era quella di mettere a punto una tecnica di estrazione del petrolio che potesse risultare ottimale in qualsiasi contesto, a prescindere dalla morfologia ambientale e in collaborazione con un gruppo di professori ha dato vita a una intuizione che negli anni è stata sempre più perfezionata per raggiungere standard sempre più elevati.

Il vantaggio di una estrazione più celere e pulita del petrolio è evidente: calano i costi mentre sale la produzione giornaliera. Questo consente, per i proprietari dei pozzi che applicano la EETCT di guadagnare velocemente su ogni barile di greggio prodotto, partendo dal semplice investimento sulla tecnologia.

Il paese con la maggiore riserva di petrolio è il Venezuela, con 300,9 miliardi di barili di riserve seguito dall’Arabia Saudita, con 266,5 miliardi di barili. Il Canada segue con 169,7 miliardi di barili. Seguono Iran con 158.4 miliardi di barili e Iraq con 142 miliardi e ancora il Kuwait, gli Emirati Arabi Uniti e la Russia.

EETCT consente un approccio decisamente più pulito ed ecosostenibile rispetto ad altre tecniche utilizzate. Non bisogna infatti dimenticare che il brevetto messo a disposizione a Luigi Provini mette in atto un processo che pulisce lo strato produttivo non solo prolungando l’attuale vita del pozzo di petrolio, ma dà modo di estrarre fino al 90% e almeno il 70% del greggio contenuto nel pozzo.

Luigi Provini ha lavorato con il suo gruppo di esperti per rendere la fratturazione idraulica una pratica obsoleta e EETCT ha le carte in regola per farlo: questa tecnologia è stata infatti messa a punto per riuscire ad estrarre il petrolio in qualsiasi condizione ambientale. Nasce per rendere fruttuoso qualsiasi tipologia di giacimento.

Tecnicamente, il brevetto messo a disposizione a Luigi Provini può essere utilizzato, anche offshore, su tutti i tipi di formazione rocciosa e in qualsiasi tipo di pozzo: sia esso verticale, orizzontale o si tratti di pozzi di iniezione o produzione. Non solo: EETC può essere sfruttato a qualsiasi profondità e per qualsiasi tipo di greggio.

Una delle motivazioni per le quali questa tecnologia rappresenta il futuro delle estrazioni consta nel fatto che si rivela essere la soluzione perfetta da utilizzare anche per tutti quei depositi per i quali l’estrazione è considerata troppo profonda, costosa o difficile da realizzare come ad esempio se si ha intenzione di lavorare sui giacimenti artici o si deve lavorare con i depositi di petrolio di scisto.

Grazie a questo brevetto è stato possibile ottenere il cracking termico in situ di greggio pesante, abbassando la viscosità dello stesso in modo stabile riuscendo ad aumentare il valore della materia prima ancor prima del raggiungimento della superficie. EETCT è un metodo di riscaldamento del petrolio basato su una reazione termochimica di Binary Mixtures (BM) che provoca un grande rilascio di energia.

Si tratta di una procedura totalmente automatizzata che avviene secondo gli standard di sicurezza più elevata: il sistema da applicare ai giacimenti, completamente mobile, viene consegnato su container adatti anche al viaggio in mare ed è in grado di lavorare in maniera efficace su oltre 100 pozzi verticali comuni all’anno.

Tornando alla reazione alla base del brevetto, essa non solo abbassa la viscosità del petrolio ma rilasciando una quantità importante di gas causa l’aumento della pressione intorno al pozzo, favorendo l’estrazione del liquido.

EETCT è un sistema rivoluzionario di estrazione del petrolio perché riesce, grazie alle reazioni termochimiche di miscele binarie ad alta energia, a rendere maggiormente produttivo qualsiasi pozzo di petrolio, anche quelli molto profondi o siti in luogo dove non è presente una quantità sufficiente di acqua.  Si parla di una tecnologia che consente di estrarre il petrolio residuo in pozzi già chiusi se lo stato di conservazione del pozzo è ottimale e che non necessita di bruciare quantità eccessive di carburante sulla superficie dello stesso.

Ci sono voluti anni di studio e di demo da parte dello staff a disposizione di Luigi Provini per raggiungere questi risultati: ora questa tecnologia, conveniente ed ecologica di sfruttamento di idrocarburi è una realtà che si può toccare con mano.

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