Banca Carige resta sotto i riflettori in attesa di sviluppi sulla vicenda dopo l’intervento del Governo per aiutare la banca in difficoltà. L’8 gennaio scorso è stato approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti sull’istituto genovese e a tutela della clientela e dei risparmiatori, interventi che si pongono in linea di continuità con il provvedimento di amministrazione straordinaria.
La commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager, in un’intervista a Il Sole24ore, ha dichiarato di aver “preso nota del decreto legge del governo Conte e siamo in contatto con le autorità italiane. Una volta che verrà deciso un programma di emissioni obbligazionarie garantite dallo Stato valuteremo la proposta”.
Norme anti furbi
Stop alle “porte girevoli” per i funzionari di Banca d’Italia con gli istituti di credito, ripristino delle norme penali ante ’92 per i banchieri responsabili di dissesti bancari, creazione di un “fondo furbetti” presso la Banca d’Italia in cui i banchieri, nel momento in cui assumono la responsabilità della gestione di un istituto di credito, dovranno versare una specie di cauzione per garantire gli istituti da loro eventuali errori. Sono alcune delle norme che, a quanto si apprende, sarebbero allo studio del governo per il decreto Carige.
Tria: “Il governo auspica una soluzione privata”
Dopo l’ok al decreto per salvare Carige, “il governo rimane in attesa della presentazione del piano industriale, che dovrebbe avvenire entro la fine del prossimo febbraio, e auspica che questo agevoli l’individuazione di possibili partner, in un’ottica di aggregazione e secondo logiche di mercato”. Tria, poi, precisa che un’eventuale ricapitalizzazione precauzionale di Banca Carige sarebbe “una misura temporanea e l’accostamento alla nazionalizzazione sarebbe improprio”. La ricapitalizzazione precauzionale, spiega il ministro “è volta ad assicurare il rispetto di tutti gli indici di patrimonializzazione, anche negli scenari ipotetici di particolare severità” che sono “altamente improbabili”.
Come riporta l‘AdnKronos, il minsitro dell’Economia aggiunge che “tale ipotesi è disciplinata dal decreto legge con l’intenzione di fornire uno spettro il più possibile ampio di soluzioni” di tutela per i risparmiatori. “La misura è stata inserita al solo scopo precauzionale ed è da considerarsi del tutto residuale, in quanto del tutto remoto è il relativo scenario”. Qualora si dovessero materializzare i presupposti per un tale intervento, spiega il ministro, “andrebbero avviate le interlocuzioni con l’Europa al fine di negoziare le misure aiuto, il piano di ristruttura e il termine massimo entro quale la banca andrebbe restituita al mercato”.